Leonardo Da Vinci, la scoperta è millenaria: questa traduzione rivela tutto

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Una pagina dei taccuini di Leonardo Da Vinci – Passionetecnologica.it

La grandezza di uno dei geni più importanti della storia dell’umanità sta tutta qui: si parla ancora di Leonardo Da Vinci, a 571 anni dalla sua nascita e a 504 dalla sua morte.

Dal Rinascimento ai giorni d’oggi, all’era un po’ tech un po’ smart, il passo è breve. Ci pensa Leonardo Da Vinci a fare da trade union fra il trapassato remoto e un presente che rivela ancora delle scoperte millenarie, inventate da quella mente superiore e raccolte in quel capolavoro chiamato Codice Atlantico.

E’ semplicemente la più ampia e grande raccolta di disegni e scritti del più grande scienziato che l’umanità ha visto mai. Deve il suo nome al formato dei fogli su cui vennero incollati, come fossero, appunto, atlanti geografici. È custodito nella Biblioteca Ambrosiana di Milano, e tutt’ora conserva dei segreti ancora da svelare.

A rendere tutto ancora un po’ misterioso, ci ha pensato il tempo e i restauri: c’erano 1751 disegni fatti da Leonardo da Vinci, ma ne sono stati visti sempre uno in meno. Non solo. Durante il restauro tutti i disegni furono staccati dai fogli e fu scoperto che in quella parte di codice vi era incollato un disegno più piccolo di cui non si aveva avuto notizia. Un foglio che sarebbe stato ritrovato nel 2011.

Ma a prescindere dai misteri che avvolgono quel capolavoro, quel Codice Atlantico c’è di tutto: dalla matematica al volo degli uccelli, dall’anatomia alla botanica, passando per l’astronomia e la chimica, la geografia e la matematica, disegni di macchine e progetti d’architettura. Di tutto di più.

Il foglio 843

Il team di lavoro è stato guidato da Lucia Toniolo, docente di Scienza e Tecnologia dei Materiali proprio al Politecnico di Milano è stato letteralmente folgorato da una pagina in particolare: il cosiddetto foglio 843. Un lavoro talmente minuzioso e capillare che è stato pubblicato dalla nota rivista Scientific Reports

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L’uomo vitruviano di Leonardo Da Vinci – Passionetecnologica.it

Questo studio del Politecnico di Milano si concentra sulla campagna diagnostica volta a comprendere il fenomeno delle macchie nere comparse sul passepartout, vicino ai margini del Foglio 843 del Codice Atlantico di Leonardo da Vinci. Precedenti studi escludevano i processi di deterioramento microbiologico. In questo report invece si è partiti da un’altra base per trovare l’altezza della situazione: approccio multianalitico, che comprende misurazioni di immagini non invasive del foglio, indagini di microimaging e spettroscopia di sincrotrone di frammenti di passepartout a diversi ingrandimenti e gamme spettrali.

Ebbene, si è evidenziato che le macchie nere non sono composte da materiali fluorescenti, bensì ci sono presenti una miscela di amido e colle, localizzata solo nelle aree macchiate prossime al margine del foglio. Inoltre, è stata rilevata la presenza di nano-particelle inorganiche tondeggianti, denominate metacinabro, nate probabilmente dalla presenza di mercurio: la reazione di questi sali con la colla, avrebbero formato particelle di metacinabro, responsabili delle macchie nere. Avanti così, con la prossima scoperta di quel capolavoro chiamato Codice Atlantico.