Elettrodomestici ti ascoltano e spiano: lo fanno per Facebook I In un’ora sei sommerso da sponsorizzazioni

Una casa ‘intelligente’ – Passione Tecnologica

Quali elettrodomestici della casa ti ‘spiano’? E se anche ciò succede, perchè mai dovrebbero farlo? Vediamo insieme i possibili casi.

Una volta un aspirapolvere era solo un aspirapolvere; puliva la casa, aveva un pulsante per l’accensione e nient’altro. Oggigiorno invece un aspirapolvere – come d’altronde un frigorifero, un forno, un microonde e tanti altri aggeggi elettronici – nasconde una molteplicità di funzioni e modalità difficili da utilizzare; figuriamoci comprendere.

Oggigiorno gran parte degli apparecchi elettronici richiede inoltre di mandare dati alle proprie ditte; periodo di funzionamento, efficacia, problematiche d’ogni sorta. Il consumatore lo accetta al momento dell’acquisto, siglando le clausole del contratto o accettando di comperare l’apparecchio in questione.

In particolare The Sun ha analizzato come molti degli apparecchi usati in casa, noti come ‘smart device‘, si caratterizzano per inviare una gran quantità di dati personali alle ditte, le quali li rivendono ai social media e alle compagnie di marketing, raffinando le proprie campagne di comunicazione.

E naturalmente molto cambia a seconda del fornitore; avere ad esempio uno smartphone Android rispetto a un iPhone modifica radicalmente la quantità di dati inviati; e allo stesso modo anche gli auricolari ‘intelligenti’, come Bose, condividono una gran quantità di informazioni con Meta.

Quali apparecchi elettronici ti spiano maggiormente? L’inquietante lista

Le tv ‘intelligenti’, come quelle di LG, Samsung e Sony, spiano anch’esse con particolare generosità; cercando costantemente di fornire al consumatore pubblicità personalizzate. Naturalmente i dati personali maggiori vengono trasmessi dalle telecamere di sicurezza private; ad esempio la marca Ezviz condivide le sue informazioni con Google, meta, Huawei e addirittura TikTok, ‘vendendo’ i dati del cliente. Anche Blink e Ring mandano le informazioni dell’utente alla propria azienda ‘madre’, cioè Amazon. Le lavatrici ‘intelligenti’ infine sembrano essere tra gli apparecchi più invasivi in assoluto, con la richiesta di (quasi) tutte le informazioni personali immaginabili.

Non c’è solo lo smartphone tra gli apparecchi ‘intelligenti’ – Passione Tecnologica

I consumatori hanno già pagato per i loro prodotti ‘smart’, in alcuni casi migliaia di sterline, pertanto è assolutamente eccessivo che debbano continuare a ‘pagare’ con le loro informazioni personali” ha commentato Rocio Concha per ‘The Sun‘.

Le aziende non dovrebbero raccogliere così tanti dati personali, ma fornire il servizio che vendono, in particolare se la gestione dei dati personali viene ‘nascosta nella sezione dei ‘termini e condizioni” ha rincarato Concha, criticando la cattiva gestione da parte delle aziende di questo particolare elemento.