Alexa, nuovi super poteri: la super novità nei dispositivi Azon che puoi attivare subito | Diventerà un assistente davvero perfetta

Alexa – depositphotos – Passionetecnologica.it

Novità in arrivo per Alexa, l’iconica assistente vocale di Amazon. 

Una delle sfide che attraversa l’intelligenza artificiale, negli ultimi anni, appare connessa a come monetizzarla; certo l’IA generativa è bella e divertente, ChatGPT sembra moderatamente utile, ma i ‘big’ della tecnologia non capiscono bene come monetizzarla. A differenza dell’indicizzazione e delle ricerche su Google, sembra molto più difficile appioppare pubblicità ad hoc per l’utente. Cosa fare? Al momento non si è pensato nulla di meglio di un sistema ad abbonamento mensile, rinunciando a quella gratuita che a ungo era stato il vanto di Google, così come di tanti altri browser e servizi Internet.

E pian piano si va sottoponendo a molteplici sistemi di abbonamento tanti sistemi Internet. Ne è un esempio l’assistente vocale di Amazon Alexa. Secondo le ultime indiscrezioni infatti Alexa sarà disponibile tramite abbonamento, perchè verrà coadiuvata da una intelligenza artificiale finalizzata a renderla più reattiva e ‘naturale’.

Si tratta, allo stadio attuale, solo di gossip; però di un certo calibro, perchè ne ha scritto la CNBC. Insomma, diamogli credito, essendo una testata anglosassone alquanto seria.

Amazon d’altronde ha già mostrato una versione di Alexa aggiornata; un assistente vocale ricalcato sui modelli di linguaggio avanzato (LLM). In particolare tramite questa nuova versione Alexa sarà in grado di comprendere espressioni tipicamente ‘umane’, da chiacchiera cogli amici al bar, e di eseguire più azioni in successione con un unico ordine.

La competizione per gli assistenti vocali ‘potenziati’ con la IA, una gara difficile

Da tempo i colossi della tecnologia e del digitale stanno cercando di implementare le ultime novità nel campo dell’intelligenza artificiale ai propri assistenti vocali; sebbene, dalla prospettiva di chi usufruisce di questi servizi, l’utilità rimanga dubbia. L’idea di fondo ruota attorno all’idea che, tramite questa tecnologia, si possa variare il volume e il tono di voce dell’assistente, farle comprendere il contesto di un dialogo e in generale simulare una persona, non un robot.

Alexa – depositphotos – Passionetecnologica.it

Google ci ha già provato con l’assistente Gemini AI; un’alternativa all’assistente classico riuscita a metà, considerando come siano assenti funzioni fondamentali come la traduzione delle conversazioni e alcune ruotine di base.

Ma gli utenti sarebbero disposti a pagare per avere un’Alexa 2.0? E’ lecito avere qualche dubbio, ipotizzare che pochi sarebbero disposti a pagare un ‘plus’, specie in tempi di alta inflazione e regressione economica. Tuttavia Amazon ha un mercato molto ampio e una clientela affezionata, pertanto la scelta potrebbe funzionare.