Pensioni 2024: ecco il metodo per rientrarci prima e farsi aggiungere anni utili allo scopo | È legale e lo stanno facendo tutti

Pensionato – depositphotos – Passionetecnologica.it

Come funziona la ‘pace contributiva’ proposta dal governo meloni nel 2024? Non è facile decifrare l’intrico delle leggi alla base della norma, ma è possibile tentare. 

Il sistema pensionistico italiano continua a essere un labirinto al cui interno è davvero difficile districarsi, orientarsi con esattezza. Un utile aiuto era stato, negli ultimi anni, il ‘decretone’, ovvero il decreto Legge n. 4 del 2019, voluto dall’allora governo Conte costituito da Lega e 5 Stelle. Una fusione che oggigiorno appare strana e bizzarra, ma la quale aveva consentito di far passare il decreto contenente la tanto dibattuta quota cento e il Reddito di cittadinanza.

Il ‘decretone’ conteneva anche la ‘Pace Contributiva‘ che consentiva ai contribuenti di porre rimedio. Se vi erano dei vuoti contributivi era possibile ‘riempirli’. Il governo Meloni ha violentemente perseguito il Reddito di cittadinanza e la quota 100, ma ha scelto di ripresentare l’elemento della Pace Contributiva. La bozza della Legge di Bilancio presenta infatti, all’articolo 27, un nuovo modello di Pace Contributiva.

Ma come funzionerebbe la qual cosa? Innanzitutto è, come sempre, una buona cosa uniformarsi a dovere, comprendere come e quanto agire. Come sempre consigliamo di rivolgersi agli esperti; avvocati, associazioni responsabili, sindacati e così via. Il giornalismo online può essere utile, ma non può sostituire l’opinione aggiornata di un esperto.

In generale è normale avere periodi di contribuzione ‘scoperta’; ad esempio 5, 10, 20 anni. Si giunge così ai 67 anni senza periodi contributivi validi; un problema non da poco, essendo poi il corpo e la mente ormai esausti, completamente esauriti.

La Pace Contributiva 2024, alcuni utili cenni. Come orientarsi.

Si tratta, alla fin fine, di poter ‘comperare’ anni di contributi. Anche nel 2024 i lavoratori potranno infatti pagare per avere fino a 5 anni di contributi. Un impegno finanziario non da poco per gli stessi; l’onere verrà infatti calcolato sulla base della retribuzione percepita nelle ultime 52 settimane di lavoro.

Un anziano e la sua pensione – depositphotos – Passionetecnologica.it

Il contributo sarà però valido solo per i lavoratori che non hanno contributi versati prima del 1996. I periodi di ‘vuoto’ naturalmente devono collocarsi tra il primo versamento contributivo e l’ultimo, non possono essere ‘nel mezzo’. L’onere inoltre può essere eliminato dal reddito attraverso 5 rate annuali, tutte delle stesse dimensioni.

Che cosa vuol dire? Significa avere cinque dichiarazioni dei redditi consecutive dove versare l’onere. Questo, a sua volta, può essere frazionato in altri 10 anni di rate, cioè un totale di 120 dai 39 euro minime in su.