Bonus e SuperBonus: ecco l’agghiacciante verità attorno agli interventi più richiesti | Solo questi ti servono davvero

Un esempio di casa verde – Passione Tecnologica

Molti hanno fatto ricorso, gli anni precedenti, ai Bonus del governo, più o meno ‘super’. Però spesso erano interventi superflui, lontani dall’essere realmente necessari. Vediamo insieme i diversi casi.

Alzi la mano chi, negli anni precedenti, non ha mai sentito parlare di superbonus. A meno di non essere vissuti all’estero o di non aver consultato alcun media negli ultimi anni, i Bonus e le loro conseguenze, positive e negative, hanno riempito i giornali, popolato le testate di news e approfondimenti. C’è chi non ha potuto godere appieno del Bonus ed è rimasto indebitato, se non sfrattato dalla sua vecchia casa; chi ha scoperto che la propria ditta utilizzava materiali scadenti e ha avuto la facciata che crollava rovinosamente; chi ancora ha usufruito del bonus per riciclare denaro sporco o ancora per interventi assolutamente superflui nei fatti. Facciate rivolte verso il muro, edifici che erano già nuovi e non necessitavano certo di ulteriori interventi. Insomma, il Superbonus ha fatto parlare di sé, poco da fare.

Molti hanno utilizzato il Superbonus per investire sulla propria casa sotto il profilo energetico, onde limitare le spese, i consumi per gas ed elettricità. Con esiti piuttosto alterni. In generale isolare le pareti esterne con un apposito cappotto consente di risparmiare il 40% della bolletta, mentre sostituire gli infissi consente di migliorare del 20% l’efficienza energetica.

La nuova legge di Bilancio per il 2024 ha intanto ‘fermato’ il Superbonus 110, ‘tagliando’ le detrazioni al 90% nell’anno corrente e al 70% nel 2025. Insomma, di bonus non si può certo parlare più, se non per la borghesia alta o la classe dirigente.

Le conseguenze sono state alquanto prevedibili; è crollata la richiesta rispettivamente di fotovoltaico, di solare, di riscaldamento a pavimento e di stufe a pellet. Anche la facciata, esaurito l’entusiasmo, non viene più rifatta.

Gli interventi per ottimizzare la casa, vediamo insieme quali convengono davvero

Sembra predominare, tra gli interventi rimasti molto richiesti, l’impianto di domotica, il quale consente di controllare a distanza condizionatore e termosifoni, così come l’illuminazione la chiusura o apertura automatica di finestre, tapparelle e serramenti in generale. La domotica solitamente consente di ridurre i costi del 25%.

Un esempio di casa green – Passione Tecnologica

Naturalmente in quest’ambito l’elemento predominante rimane la caldaia che si tende a sostituire con una certa frequenza e lo scaldabagno, anch’esso rinnovato molto di frequente. Le caldaie a metano, nonostante le crisi energetiche connesse al conflitto Ucraina-Russia, rimangono le più richieste, seguite dalle pompe di calore elettriche. Tutti elementi super costosi, perché consumano larghe quantità di energia.

Guardando invece al settore degli infissi, solitamente una finestra in pvc richiede 250 euro al pezzo che raddoppia se la si preferisce in legno; il costo di posa si aggira, a propria volta, sui 100 euro a finestra. D’altronde, guardando l’aspetto positivo, è compreso anche lo smaltimento della vecchia finestra.