L’intelligenza artificiale applicata alle automobili: una rivoluzione o un’inutile orpello? Cerchiamo insieme di vedere cosa c’è di autentico.
Dove vai se l’intelligenza artificiale non ce l’hai? Non è una novità come ormai l’IA stia venendo inserita un po’ dovunque. Spesso, in realtà, senza reale costrutto, senza reale utilità. La si inserisce, perchè è una moda, perchè è un artificio. Piace dire di avere l’IA nella propria lavatrice, nel proprio frigorifero, nel proprio computer… E ora nella propria auto. Ma serve davvero? Se utilizzata con un fine ben preciso e testata, certo che sì; altrimenti rischia di essere un inutile orpello.
Nel caso del mercato delle assicurazioni l’IA sta venendo applicata al settore automobilistico, tradizionalmente tra i più lucrosi. Assicurare l’auto dopotutto non è solo un obbligo di legge, è una necessità.
In questo contesto è stata siglata una partnership tra DAT Italia, un ramo del Gruppo specializzato nei servizi automobilistici, e Prometeia, un provider di servizi di consulenza e ricerca tecnologica. Il primo prodotto dell’accordo è stato FastTrackAI, utilizzata per gestire con l’IA i sinistri delle auto.
Durante l’IA Summit 2023 i due partner hanno rivelato che stanno lavorando a un’applicazione della realtà aumentata al mercato automobilistico. In sostanza l’IA del gruppo è capace di confrontare marca e modello delle auto caricate nelle foto del sinistro, analizzando il telaio e se si tratta davvero della stessa auto in tutte le foto.
Come funziona l’intelligenza artificiale per i sinistri automobilistici
In sostanza l’IA ricrea un modello digitale dell’auto oggetto del sinistro, inserendo i danni che rileva dalla foto. Si viene così a creare una vera e propria cartella clinica dell’auto soggetta ad assicurazione che può essere mantenuta nel tempo, similmente a quanto avviene con le cartelle cliniche umane.
Un dettaglio cruciale è come, prima dell’incidente e al momento della sottoscrizione della polizza, vengano richieste una serie di foto dell’auto da parte dell’ente assicurativo. L’IA in questo caso crea il ‘gemello digitale’ dell’auto ancora prima che l’incidente avvenga, onde essere pronto a inserirvi l’eventuale danno. Si parla, non a caso, di ‘digital twin’.
Teoricamente quest’innovazione garantirà risarcimenti più rapidi, costi più bassi della polizza e una fortissima personalizzazione. Rimangono però, allo stadio attuale, solo ipotesi. Il passaggio dalla teoria alla pratica richiede infatti ancora l’intervento di un operatore umano; almeno nel prossimo futuro.