Cervi zombie, il virus del cervello sta terrorizzando gli Usa I Sembra un film dell’orrore: è tutto vero

Un Cervo in autunno – Passione Tecnologica

Una perniciosa malattia sta colpendo la popolazione di cervi dei boschi e delle foreste degli Stati Uniti. Scopriamo insieme se c’è di cui preoccuparsi e di che cosa si tratta, nello specifico.

E’ stato ritrovato nel parco di Yellowstone il primo caso di un cervo ‘zombie’. Si tratta di una malattia del cervello che lascia gli animali confusi, senza coordinazione degli arti e con un’ampia produzione di saliva. Si tratta di una malattia degenerativa particolarmente crudele nei confronti degli animali della foresta.

La malattia nello specifico è nota in Italia come ‘del deperimento cronico‘, detta anche CWD (chronic wasting disease). Si tratta di un morbo che colpisce in particolare i cervi adulti tra i 3 e i 5 anni. E’ stata riscontrata anche tra alci, caribù e renne. La somiglianza con la malattia ‘della mucca pazza’ degli anni duemila è molto forte. La malattia sembra possa estendersi anche agli altri animali se vengono a contatto con liquidi corporei di animali malati o se ne mangiano la carne infetta, specie il cervello. Ad esempio sono stati riscontrati casi simili anche negli scoiattoli, nei topi e scimmie.

Il temibile morbo finora si è diffuso in 23 stati americani, in due province del Canada e persino nella penisola coreana. Attualmente non vi sono prove che possa contagiare anche l’uomo; la guardia rimane però alta, non vi è per le autorità una ragione corretta per correre questo rischio.

Quale fascia di persone è, per così dire, a rischio? Sicuramente i cacciatori; non solo perchè a diretto contatto cogli animali, ma soprattutto perchè effettivamente mangiano la carne dei cervi uccisi. E spesso l’animale non esibisce quei sintomi che gli fanno meritare l’appellativo di ‘zombie‘; potrebbe infatti essere ancora ai primi stadi della malattia. Solitamente, per sapere se un cervo morto era rimasto infetto, si analizza un brano di tessuto dal sistema nervoso centrale o, in alternativa, i nodi linfatici e le tonsille.

Tutte le caratteristiche della malattia ‘del deperimento cronico’

Il comportamento bizzarro, caratteristico del morbo, è connesso a una produzione anomala di proteine, tale da porre in difficoltà il cervello e causare danni neurologici. Non esiste attualmente un vaccino o cura per questa malattia e per gli animali che ne rimangono infetti risulta mortale al 100%.

Un esempio di cervo – Passione Tecnologica

Il primo riscontro di questa malattia in un cervo avvenne ancora nel 1985, nel Wyoming. Lentamente, animale infetto dopo animale infetto, il morbo si è allargato fino al parco di Yellowstone. Era, alla fin fine, solo questione di tempo.

Attualmente le autorità locali si stanno coordinando con i cacciatori per prevenire ogni contatto coi civili e per monitorare la popolazione di cervi locale. Yellowstone è d’altronde una zona turistica e la situazione, in tal senso, potrebbe facilmente avere un’evoluzione negativa nei mesi a venire. Guardia alta, pertanto.