Qual è la situazione ai Campi Flegrei? Sebbene occorra evitare gli inutili allarmismi, la situazione rimane grave, fonte di costante preoccupazione.
Il governo italiano si sta attrezzando, allo stadio attuale, per l’ipotetica evacuazione di più di 300mila persone per il risveglio di un antico vulcano. E nonostante si parli di Napoli no, non ci riferiamo al Vesuvio, ma ai Campi Flegrei. Ad essere sinceri, a confronto con le prime pessimistiche previsioni, la situazione sembra essersi stabilizzata. Però, specie sui giornali stranieri, circola una notevole preoccupazione.
I Campi Flegrei hanno infatti sperimentato più di 2500 terremoti negli ultimi tre mesi, uno di questi con una magnitudo di 4.0, ben lontano dall’essere ‘leggero’. Lo scenario è molto simile a quanto avvenuto nel 1583, quando vi fu una delle ultime, grandi, eruzioni dei Campi Flegrei.
Secondo Live Science se i Campi Flegrei dovessero esplodere, i lapilli di lava e gas vulcanici raggiungerebbero la stratosfera, con un’eruzione mai osservata prima d’ora. Ne conseguirebbero poi Tsunami devastanti, con la dispersione di cenere tale da far sprofondare l’intero continente europeo in un inverno perenne, tale da perdurare diversi anni.
Naturalmente il pensiero corre, in primis, alle 360mila persone che vivono vicino ai Campi Flegrei e, in minor misura, ai 2,3 milioni che vivono a Napoli. Dopotutto lo stesso cratere dei Campi è nato a seguito di un’eruzione avvenuta 39mila anni addietro.
Perchè gli scienziati americani sono preoccupati per i Campi Flegrei
Secondo la Geological Survey degli Stati Uniti quando avvengono terremoti di magnitudo pari o superiori a 6, solitamente sono prodromi di un’eruzione da parte di un vulcano locale. Tuttavia è altrettanto vero che i vulcani eruttano per cause esterne alle pure scosse, cioè non basta un terremoto per attivarli.
Il fenomeno sismico era già avvenuto in passato, con una lunga successione di scosse a inizio anni Ottanta; potrebbe però anche verificarsi una piccola eruzione, come avvenuto il 29 settembre 1538 quando la zona eruttò lava e gas. Nell’occasione la zona venne trasformata radicalmente con la nascita di una nuova zona, come attestano le cronache rinascimentali, sebbene alquanto confuse sulla reale portata dell’evento naturale.
Non è l’unico supervulcano; negli Stati Uniti, attraverso l’Atlantico, troviamo la Caldera della Long Valley, oggetto di una catastrofica eruzione 767mila anni fa, col rilascio di 140 miglia di materiale vulcanico nell’atmosfera. Non avverrà ciò nel caso dei Campi Flegrei, ma c’è di cui preoccuparsi.