Come ben sapete, in Italia ci sono tantissimi provider i servizi telefonici, suddivisi in operatori proprietari di rete ed operatori virtuali.
E tutti, ma proprio tutti hanno delle offerte pazzesche. Certo, in base alle esigenze degli utenti, queste risultano più o meno convenienti. Ma, di solito, ogni operatore ha più tariffe da poter mettere a confronto. E tutte prevedono un bundle preciso. Stiamo parlando sia delle offerte di rete fissa che di quelle relative alla rete mobile.
Ultimamente, precisamente da novembre scorso, alcuni operatori hanno messo in atto una serie di rimodulazioni unilaterali dei contratti di queste forniture. Ovviamente, le tariffe sono state riviste al rialzo e ciò ha fatto innervosire tutti gli utenti. Ma non l’Unione Europea che le ha dichiarate legittime. La prima azienda a metterle in atto è stata Tim.
Questa è stata seguita a ruota anche da WindTre, PosteMobile, Vodafone, Fastweb. Ed anche nel mese di novembre ci saranno utenti che si ritroveranno di fronte ad aumenti anche piuttosto alti. Per non parlare, poi, della clausola inflazione. Dal 1° gennaio del prossimo anno, infatti, alcuni provider si sono riservati la possibilità di aumentare le tariffe in base all’andamento di questo parametro.
In pratica, ci saranno aumenti ogni anno. Adesso, poi, è giunta una notizia davvero assurda. Sono molti gli utenti che utilizzavano questa pratica ed ora, per Legge, non potranno più farlo. Ci si ritroverà di fronte a nuovi aumenti delle tariffe. Vediamo, allora, cosa sta accadendo e cosa il futuro riserverà a tutti, ma proprio tutti.
Tariffe telefoniche: addio alle fonti di risparmio.
Ebbene sì, avete capito benissimo. All’interno del Parlamento italiano si sta discutendo un Disegno di Legge detto “Concorrenza“. E sono stati inseriti degli emendamenti che vogliono mettere al banco una pratica, molto utilizzata dai vari provider di servizi telefonici, che viene chiamata “operator attack“. E tutto ciò su segnalazione dell’Antitrust.
Già nei mesi precedenti quest’ultimo aveva sanzionato delle tariffe perché a causa loro veniva meno il principio di concorrenza e veniva lesa la posizione degli utenti a causa della loro poca chiarezza. In pratica, quando si parla di operator attack, si fa riferimento a delle offerte molto, ma molto basse rispetto alla media, ma che hanno un bundle illimitato.
In particolar modo, queste tariffe, non si trovano sui siti ufficiali delle compagnie e sono rivolte solo ed esclusivamente ad utenti che vogliono cambiare operatore e che provengono da altri provider ben specifici. Si tratta della pratica della portabilità del numero, in sostanza. Tutto ciò, nel caso in cui passasse questo Decreto, non sarà più possibile!