Una misteriosa creatura è stata scoperta nelle profondità degli abissi marini, un ‘mostro’ a tutti gli effetti. Scopriamo insieme tutte le sue (disgustose) caratteristiche.
Una creatura dalle forme indubbiamente aliene è stata scoperta al largo delle coste del Giappone, dapprima con una fotografia circolata nel 2018 in Rete. La creatura, dalla forma di una sfera, presenta al suo interno quanto sembrano dei minuscoli vermiciattoli, mentre all’ esterno protende orribili tentacoli.
Il mostro, dalle forme decisamente lovecraftiane, ha lasciato perplessi i ricercatori: non si comprendeva infatti se fosse un verme, un crostaceo o un mollusco. O forse una combinazione di tutti e tre.
I ricercatori dell’Università di Vienna hanno concluso, dopo approfondite analisi, che la realtà era ancora diversa, ancorché disgustosa; si trattava infatti di due vermi marini parassiti, nella forma di larve, che nuotavano come una sola. E le appendici? Erano individui a propria volta, specificatamente minuscoli parassiti soprannominati ‘marinai’ dai biologi marini della capitale austriaca.
I due vermi, fusi tra loro, creano una formidabile creatura parassita capace di infettare gli intestini dei pesci. Le foto non devono infatti ingannare; si tratta di una creatura minuscola, appena un bruscolo, un granello di polvere.
Tutte le caratteristiche del nuovo verme marino, più di mille parassiti
La fotografia, scattata da un subacqueo al largo delle coste nipponiche, aveva lasciato perplessi centinaia di biologi, fino a quando un ricercatore viennese di nome Adamyeko aveva richiesto un esemplare vivo onde poterlo analizzare. Dalle due analisi i due vermi parassiti sfruttano i microrganismi ancorati, le appendici, per scegliere la direzione acquatica, quasi fossero dei timoni o dei motori marini.
Naturalmente un altro elemento raccapricciante è come le appendici siano vermi a propria volta, parassiti capaci di svilupparsi in un verme adulto a tutti gli effetti. Non è però chiaro cosa guadagnino dalla sinergia coi due micro organismi maggiori. Secondo il ricercatore vi sono due ipotesi, entrambe connesse all’evidenza che non hanno modo di entrare dentro il soggetto da infettare, non hanno modo di ‘penetrare’.
Stando al biologo potrebbe essere il caso che i vermi in questione siano sacrificabili; il loro unico scopo è di dirigere gli organismi adulti verso l’obiettivo, onde poi perire. Una rigida divisione dei ruoli, pertanto; tutt’altro che rara nel mondo animale. In alternativa, quando i vermi entrano, anche le appendici vengono trasportate con essi; una terrificante ‘bomba’ parassitaria.