L’incertezza manda nel panico tutti gli italiani che temono la correlazione tra l’utilizzo del cellulare e l’insorgenza del cancro.
Sono anni che se ne discuter ormai e ci si chiede chi abbia o meno ragione. Nonostante i numerosi interrogativi che tutti ci poniamo, però continuano a fare un utilizzo smodato del cellulare e di tutti gli accessori similari.
Detto tra noi, ad oggi, pensare di vivere senza i nostri smartphone è impensabile per ognuno di noi e sfido chiunque che ci sta leggendo a dire il contrario. Ovviamente, in cuor nostro ognuno spera che le voci che circolano in merito alla loro pericolosità non siano poi così veritiere.
Sembra che la questione sia arrivata anche nei tribunali. Sì, esattamente, questo è quello che sarebbe successo Torino, dove la Corte d’Appello si è dovuta pronunciare in merito alla possibilità che il cellulare possa aver o meno causato un cancro al cervello a uno dei dipendenti di Telecom Italia della zona.
Il cancro da cui era affetto l’uomo era sì, benigno, ma comunque molto fastidioso. Ebbene, vi possiamo confermare che la sentenza che ha avuto un risultato che nessuno si aspetterebbe. Conferma o smentita della tesi? Lo scopriremo più avanti.
Il parere del tribunale
Dopo attente ricerche il tribunale ha potuto finalmente esprimersi in merito al se, il ruolo lavorativo ricoperto dal dipendente Telecom Italia potesse o meno essere la causa del suo tumore al cervello. Una sentenza che è stata ormai pronunciata alcuni anni fa e aveva al centro della diatriba l’influenza negativa dell’abuso di cellulare.
Alla fine delle indagini svolte l’Inail è stata condannata a corrispondere all’uomo un una rendita vitalizia da malattia sul lavoro. Una decisione che apre a una serie di discussioni e di scenari completamente differenti. Secondo gli avvocati dell’uomo sarebbe sufficiente l’utilizzo del cellulare 30 minuti al giorno, per essere esposti al rischio di sviluppare delle cellule cancerogene. Non ci crederete ma qualcuno la pensa diversamente.
L’Iss non è dello stesso parere
Nonostante la sentenza ed eventuali evidenze sembra proprio che l‘Istituto Superiore di Sanità non sia proprio dello stesso parare del Tribunale di Torino. Secondo gli esperti dell’ISS non ci sarebbero prove scientifiche secondo le quali l’utilizzo intensivo del cellulare possa essere causa di tumore al cervello.
Sembra infatti che sia tutto basate su delle supposizioni. La stessa sentenza di cui si è in precedenza parlato, non si fonderebbe su delle certezza, ma solo ed esclusivamente su delle deduzioni che attualmente non trovano riscontro.