Caldaie, preparati a toglierle da casa: le hanno messe fuori legge I Vanno tutte sostituite

Un esempio di caldaia a gas casalinga – Passione Tecnologica

L’Unione Europea si prepara ad abbandonare le caldaie a gas; niente più sconti per chi sceglie di inquinare l’ambiente. E’ giunta l’era delle pompe a calore.  

Inquinante, costoso, dipendente dalla Russia, pericoloso: non mancano le ragioni per fare a meno delle vecchie e abusate caldaie a gas. E anche l’Unione Europea sembra d’accordo, considerando come voglia iniziare a ‘scoraggiarne’ l’acquisto. D’altronde le alternative ecologiche ed efficienti non mancano certo.

Il primo, concreto, passo in tal senso giunge con la nuova direttiva sulle case green, approvata dal parlamento europeo il 14 marzo 2023. Dal primo gennaio 2024 i paesi UE non potranno più offrire incentivi per l’acquisto di caldaie autonome a gas.

Pertanto ci si sposterà sull’utilizzo delle pompe di calore; tuttavia rimarranno in vigore gli sconti fiscali per le caldaie ibride; ad esempio utilizzabili con idrogeno o biometano, oppure combinali con pompe di calore.

In realtà l’Italia, nonostante la Transizione sia nel bel paese al centro di diverse ipotesi di complotto, aveva stavolta anticipato l’UE, introducendo nel 2011 l’obbligo per la nuove costruzioni e per le ristrutturazioni di grandi dimensioni di inserire pompe di calore centralizzate e pannelli solari, tramite il famoso ‘decreto rinnovabili’. In particolare il governo aveva, con anticipo di quasi un decennio, tentato di incentivare gli impianti autonomi specie tramite il fotovoltaico ‘in casa’.

Perché preferire le pompe di calore alle caldaie? La banalissima ragione

Abbandonare la vecchia, ottocentesca e desueta caldaia rappresenta il primo passo per raggiungere, entro il 2050, la neutralità carbonica. Le pompe di calore infatti funzionano utilizzando il calore presente all’esterno della casa; consente pertanto un notevolissimo risparmio energetico, abbassando drasticamente l’inquinamento.

Un esempio di caldaia a gas di grandi dimensioni – Passione Tecnologica

Non è allora un caso che siano finanziate con l’ecobonus alla percentuale astronomica del 65% e con l’accesso al Conto termico del gestore del sistema energetico (Gse) col quale è possibile ottenere il rimborso del 64% della spesa. Una combinazione di sconti tale da poter abbattere drasticamente i costi di acquisto.

Occorre poi considerare come la pompa di calore costi relativamente poco; si tratta di 9mila euro per una pompa capace tanto di riscaldare l’acqua, quanto di alimentare i caloriferi. Cifre infinitesimali, a confronto coi costi di una caldaia. Naturalmente le difficoltà, nelle case italiane, si presentano negli alloggi storici; case ottocentesche, se non medievali. In quei casi intervenire appare singolarmente difficile.