Paga 250€ per uno smartphone e gli arriva questo: l’acquirente non crede ai suoi occhi

Rimanere a bocca aperta dalla sorpresa, fonte pexels

Come difendersi dalle truffe via Internet? L’importante è comprendere come avvengono. Vediamo insieme un esempio concreto di ciò. 

Dala nascita di Internet ad oggi, con la truffa del principe nigeriano e le prime mail spam, la Rete si è sempre caratterizzata per l’alto numero di truffe che vi circolavano. Inganni, distorsioni, cattura dell’identità, semplici truffe… la rete ha sempre provato ad aggirare gli ingenui, a derubare chi è più vulnerabile. I bambini, gli anziani, i meno alfabetizzati.

Ultimamente la frontiera della truffa si muove, in particolar modo, sul fronte dell’e-commerce: gli utenti sono alla ricerca di nuove occasioni di sconto, incessantemente ricercano modi per risparmiare, per ‘tagliare’ sulle proprie spese. E acquistare online, con forti sconti, è l’opzione prediletta. Con alcuni caveat, perché al di fuori di Ebay e Amazon, la Rete è piena di siti truffa, niente più che palinsesti senza contenuto, con l’unico scopo di truffare l’ingenuo o il disattento.

Nel caso in questione si tratta d’una sgradevolissima disavventura per un anziano di Cortona. Un imprenditore, dopo aver acquistato da un sito di vendite online uno smartphone per 250 euro, non l’ha mai ricevuto. Però l’imprenditore aveva ormai compiuto l’acquisto, i soldi erano spariti.

Quale codice IBAN aveva utilizzato? Ad un primo sguardo, l’uomo aveva usato il codice comunicato dal venditore, al quale aveva fatto il bonifico. Però identità del venditore sembrava sconosciuta, l’intero sito non forniva grandi informazioni. Si trattava d’altronde di una truffa.

Come la truffa è stata scoperta: tutti i dettagli

I carabinieri di Cortona si erano subito mobilitati, dando il via a complicate e difficili ricerche. Le indagini avevano permesso di riconoscere una donna, già nota alle forze dell’ordine e intestataria del conto sul quale erano stati accreditati i soldi. Un importo che era stato appositamente fatto passare attraverso molteplici carte e conti correnti, intestate ad altre tre persone.

Attenzione alle truffe via Rete, fonte pexels

Proprio costoro erano state a propria volta indagati e, accertata la colpevolezza, denunciati in stato di libertà per il reato di truffa in concorso. Si attende però ancora che vengano portati alla giustizia, si tratta di personaggi ‘sfuggenti’, abituati a simili denunce.

Come se non bastasse, uno dei denunciati risultava intestatario di molteplici recapiti telefonici utilizzati per una vasta gamma di truffe in campo internazionale. Insomma, una ‘denuncia-querela’, quella presentata dall’imprenditore, risultata assai fruttuosa e densa di conseguenze.