Risparmio idrico, ti basta installare questo: l’acqua la prenderai direttamente da qui

Una vecchia fontanella di acqua potabile in città, fonte pexels

Come risparmiare acqua corrente? Una possibile soluzione proviene dalla Francia e ha anche fare con l’acqua piovana. 

Accanto agli sforzi per limitare gli sprechi del gas e dell’elettricità, anche l’acqua corrente gioca un suo (importante) ruolo. Da tempo infatti, a fronte della crescente desertificazione e dell’avanzare del livello dei mari, si riflette su come risparmiare l’uso dell’acqua dolce. Una risorsa fondamentale per la sopravvivenza della razza umana, ma presente sulla Terra in quantità tragicamente insufficienti.

Giunge dalla Francia una possibile soluzione tramite il riutilizzo dell’acqua piovana. La nazione ha infatti installato mille distributori di acqua piovana, volti a raccogliere l’acqua delle frequenti piogge. In particolare appare afflitta dalla siccità il nord della Francia, specie il Pas-De-Calais.

In questo modo si mira ad abbattere gli sprechi e a ridurre drasticamente i consumi, evitando che acqua potabile venga utilizzata per fini banali come innaffiare l’orticello di casa o le begonie sul davanzale.

L’acqua naturalmente non è adatta al consumo umano, ma può essere riutilizzata con profitto per coltivare gli orti e innaffiare i giardini, favorendo le piante in difficoltà durante le terribili arsure degli ultimi anni. In questo modo si risparmia l’acqua potabile altrimenti ‘sprecata’ per la vanità del proprio giardino di casa.

Come risparmiare l’acqua, qualche utile consiglio

Nel caso della Francia la soluzione adottata era a livello nazionale, parte di un’iniziativa pubblica. Tuttavia anche il singolo, anche il privato può nel suo piccolo raccogliere l’acqua piovana. E’ possibile ad esempio porre serbatoi sui tetti delle proprie case, utilizzare pozzi di infiltrazione e adoperare materiali adatti alla conservazione dell’acqua.

Acqua piovana, come recuperarla? Fonte pixabay

Occorre a questo proposito ricordare che utilizzare acqua piovana all’esterno, ad esempio per lavare l’auto o innaffiare l’orto, è del tutto gratuito e libero. L’unico reale, utilizzo, vietato è per il consumo alimentare. Se invece si vuole utilizzarla all’interno della casa è necessario segnalarlo con un apposito cartello, comunicarlo al Comune di riferimento e utilizzare un circuito differenziato, onde evitare di rimanere avvelenati. La normativa è molto rigida, su quest’aspetto.

Naturalmente l’auspicio maggiore è che simili riutilizzi dell’acqua piovana consentano non solo di fare del bene all’ambiente, quanto di ‘tagliare’ sui costi della bolletta. Anche l’acqua infatti sta divenendo un bene prezioso, sul quale le compagnie energetiche saranno portate a sempre maggiori speculazioni.
D’altronde, come si può fare a meno dell’acqua?