Banche, per questo piccolo errore becchi 3000€ di multa: ti rovinano la vita

Un’operazione finanziaria, fonte pexels

Quando si opera con le banche occorre fare attenzione a quest’operazione: è assai rischiosa.

Mentre l’inflazione non attenua la sua temibile morsa, il caro energia si profila all’orizzonte dell’autunno 2023 e rimangono ferme le paghe, le banche complicano i servizi ai cittadini. Non è infatti una notizia nuova come occorra fare attenzione alla graduale scomparsa dei bancomat; c’è poco da fare, sono sempre meno, scompaiono uno dopo l’altro. Alle banche non piace più il contante. E non è l’unica cosa che non gli piace facciate.

In particolare, per quanto concerne le banche, c’è un errore davvero banale che può giungere a costare fino a tremila euro. Una somma notevole, per molte famiglie o persone in pensione impossibile da ottenere. Pensiamo ai working poors, a coloro che vivono sotto la soglia di sussistenza. O a chi percepisce solo una pensione per anzianità o per invalidità. O ancora agli studenti universitari o alle persone che (cercavano di) tirare avanti col reddito di cittadinanza. Non sempre chi ha un conto in banca è, per forza di cose, una persona abbiente.

Nel caso in questione se si emette un assegno senza poterlo pagare, senza avere i necessari fondi, si rischia in teoria una multa dai cinquecento euro fino a oltre tremila. Si tratta di un rischio poco conosciuto, ma concreto; sebbene all’evidenza vi consigliamo sempre di rivolgervi a un giurista e/o ad un esperto.

In particolare, ad aggravare la situazione, se l’assegno è particolarmente pingue, nello specifico supera i 10mila euro, si rischia una sanzione pari a 6mila euro. Una sanzione che non cambia passando dalle banche alla loro più amichevole alternativa, ovvero le Poste. Anche in questo caso, niente da fare: c’è la sanzione.

Come sfuggire alla sanzione, una delle poche soluzioni

Naturalmente su questioni così complesse, concernenti affari giudiziari e finanziari, il consiglio è di rivolgersi a uno specialista; se non vi è la possibilità o non preferite rivolgervi a un professionista, vi sono enti appositi. Sindacati, associazioni di volontariato, partiti e così via offrono tutti ore di consulenza più o meno gratuite onde comprendere come agire se non si ha una alfabetizzazione finanziaria o non si è sicuri di come procedere. Si tratta, dopotutto, di servizi al cittadino.

Un bonifico cartaceo, fonte pexels

Noi, nel nostro piccolo, vi ricordiamo che in teoria se il conto viene ‘ricaricato’ rapidamente e dunque l’assegno ridiventa possibile, ci si limiterà a dover pagare una maggiorazione del 10% sugli interessi. Occorre però essere veloci e fulminei, rimediare subito all’errore.

In caso contrario le banche si segneranno l’utente ‘difficile’, il quale verrà inserito dentro database appositi e black list. Diventerà così molto difficile accedere a un mutuo di qualsivoglia genere o a un prestito. Non che, con le condizioni attuali, sia qualcosa di realisticamente fattibile per molti.