Cancro, ecco la nuova cura: onde di luce potentissime | Ecco come funziona

Le provette di una ricerca scientifica, fonte pexels

Tra le possibili ricerche applicate alla cura del cancro figura un nuovo studio, firmato Nature, sull’utilizzo della luce laser ad alta potenza. Cerchiamo insieme di comprendere di che cosa si tratta. 

Faccenda delicata, il cancro. Tra le malattie ‘flagello’ della società occidentale, il cancro è stato oggetto di importanti progressi della scienza medica, ma mai risolutivi. Occorre allora, approcciando l’argomento, essere prudenti, non ‘esagerare’; annunci di cure miracolose si susseguono dagli anni Settanta ad oggi e con grande, grandissimo danno di chi soffre per queste malattie.

Il nuovo argomento alla luce del giorno, nell’ambito in questione è la ‘luce laser‘. Si tratta di fasci di luce molto utili per lo studio e il trattamento dei tumori. Essi penetrano nelle regioni tumorali; e solitamente vanno usati con la fototerapia.

Quest’ultima prevede l’utilizzo di luce visibile e infrarossa per il trattamento delle cellule affette dal cancro. Il principale ostacolo rimane, in quest’ambito, l’assorbimento da parte dei tessuti umani della radiazione. La fototerapia è infatti nota da tempo.

La sfida sembra essere allora come ‘concentrare’ questi fasci di luce nelle cellule umane, distruggendo il cancro che vi si annida. Un obiettivo che, sebbene lontano da miracolose risoluzioni, sembra essere ogni giorno più vicino.

Gli ‘tsunami ottici’ nelle cellule tumorali, la nuova scoperta

Una ricerca condotta dall’Istituto dei sistemi complesso del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Isc) ha scoperto come, all’interno delle cellule affette da tumore, possano esserci degli ‘tsunami ottici‘, cioè delle onde luminose di grande intensità, decisamente inusitata. Proprio questi ‘tsunami’ possono essere utilizzati per la trasmissione di luce laser dall’esterno, quasi fossero dei ‘prismi’ coi quali convogliare i raggi.

Un esempio di tsunami ottico, fonte CNR. Lo ‘tsunami’ è la grande macchia verde nell’angolo a destra.

Tra le possibili applicazioni figura l’analisi e il trattamento non invasivo di determinate parti dell’organo, ad esempio nel caso del cancro al pancreas. La luce concentrata causa forti aumenti di temperatura; ed è questo fenomeno a ‘uccidere’ le cellule affette da cancro. Tuttavia solitamente il tessuto umano trattiene la radiazione, impedendo di utilizzarla per ‘uccidere’ le cellule tumorali.

Si tratta, lo ribadiamo, di uno studio preliminare, lontano dall’essere una cura. Tuttavia ha già avuto una pubblicazione scientifica su Nature Communications. Chissà che non si configuri, nel prossimo futuro, come un nuovo strumento di cura del cancro, meno invasivo di quelli attuali. Intanto, la ricerca continua.