“È stata richiesta una spesa…”: Il messaggio arriva dalle Poste Italiane ma è una truffa | Stanno colpendo tutti

Un ufficio delle Poste, fonte Wikipedia

Poste Italiane, la nuova truffa viaggia via sms. Scopriamo insieme perchè averne paura e come comportarsi in caso di pericolo. 

Gattini, pornografia e truffe. Si potrebbero riassumere in questo modo una vasta parte dei contenuti della Rete. E se i primi due elementi non fanno danni, le truffe stanno divenendo sempre più sofisticate, sempre più astruse. Combatterle è ormai un affare difficile, il rischio di essere ingannati è dietro l’angolo, ad un click di distanza. E ottenere un rimborso non è niente affatto facile.

In questo caso la truffa in questione giunge – di nuovo – dalle Poste Italiane che si conferma pertanto vulnerabile a queste carenze di sicurezza. Si tratta di un sms che lo smartphone – un dumbphone sarebbe un’accezione più adatta – conferma come autentico.

Il messaggio recita solitamente così: ‘Gentile cliente, è stata richiesta una spesa di 284 euro, se non è lei seguire il link’. Naturalmente la cifra può cambiare, mutare a seconda del periodo. Il messaggio in questione è stato utilizzato a Taranto, dove la truffa ha riscosso (purtroppo) particolare successo.

Il link presenta una pagina (quasi) identica a quella delle Poste dove vengono chiesti i dati personali e il cellulare. La motivazione per poterli inserire è che occorre bloccare con la massima urgenza il bonifico ai nostri danni. Segue poi una chiamata dove chiedono la password inviata via sms dalla reale Poste italiane. Ed è lì che consuma la truffa, che ottengono accesso al conto e lo prosciugano.

I (difficili) rimborsi e il labirinto della restituzione post truffa

I soldi persi possono variare, ma si tratta di somme ingenti; 5, 10, 15mila euro. Somme che diventa poi molto difficile recuperare nella propria interezza. A volte le banche restituiscono quanto perso; altre volte invece rifiutano di rimborsare l’utente. Se si sceglie di procedere attraverso la giustizia, i tempi possono essere molto lunghi.

La truffa corre via sms, fonte pexels

Quando è l’utente stesso a fornire la password, ottenere il rimborso diviene un affare molto difficile. Le Poste d’altronde raccomandano sempre di non rivelare mai, in nessuna telefonata, la propria password; e certo non quelle ‘one-time’.

Cosa fare quando si ricevono simili messaggi truffaldini? Mai, va da sé, cliccare su nessun link e cancellarli subito, senza perdere tempo o avere dubbi di sorta. Nel caso invece che vi siate lasciati ingannare, non rimane altro da fare che denunciare e aprire un contenzioso. Come dicono gli inglesi, ‘Good luck!