Addio pannelli solari e gas: così hai l’acqua calda in tutta casa e nessuna bolletta

Un esempio di caldaia a legna, fonte pexels

Quale alternativa al riscaldamento al gas? C’è una soluzione semplicissima, a cui però quasi nessun cittadino ricorre. Scopriamola insieme. 

Chi non l’ha mai detto, specie se spinto dalla frustrazione? Le bollette del gas sono alcune volte talmente pesanti, talmente esose che viene da chiedersi se non sia più facile buttar via caloriferi e caldaie e alimentarsi con un vecchio, sano caminetto. In realtà quella che potrebbe sembrare fantasia è una realtà per tanti altri; è effettivamente possibile riscaldarsi con una caldaia a legna. E non si tratta di anticaglie della nonna o versioni risalenti all’Old West, quanto di modelli ultratecnologici ed efficaci.

In linea generale le caldaie a legna sono l’ideale per chi dispone di un accesso diretto al combustibile; ad esempio un cortile con un bosco o un amico che vive in campagna. Il combustibile, sebbene dal prezzo altalenante, solitamente è disponibile ad un prezzo onesto, se non proprio conveniente. La legna che brucia produce inoltre meno CO2 a confronto con gasolio e gas.

Ma come si compone una caldaia a legna? Solitamente hanno un vano di carico, una camera di combustione a turbolenza per le temperature elevate, uno scambiatore di calore che trasmette il calore prodotto all’acqua e infine un regolatore della combustione. Gli ultimi modelli sono costruiti in modo da trarre il massimo da ciascun pezzo di legno.

Le migliori caldaie solitamente vengono fabbricate in Austria e sono modelli di grandi dimensioni, lontani dalle stufette a cui siamo abituati a pensare. Possono ospitare fino a mezzo metro di ciocco di legna e pertanto richiedono di essere ricaricate sì e no una, due volte al giorno. Inoltre non si tratta più di modelli di ferro e metallo, ma possono essere gestiti tramite display touch, tali e quali un moderno elettrodomestico.

La nuova sfida delle caldaie a legna

Un altro elemento poco considerato, ma fondamentale in queste circostanze è naturalmente l’apporto degli incentivi. Vi sono infatti diversi finanziamenti statali, regionali e persino comunali per avere una caldaia a legna. Vengono infatti spesso accomunate alle pompe di calore e, per quanto possa sembrare incredibile, vengono considerate ‘ecologiche’.

Ciocchi di legna, fonte pexels

Il Ministero dello Sviluppo Economico Italiano aveva ad esempio progettato un ‘Conto Termico’ nel 2012 che oggigiorno dovrebbe ammontare, nella sua versione 2.0, a alla bellezza di 5mila euro disponibili in un’unica rata entro 2 mesi.

In altri casi gli incentivi invece sono genericamente diretti a chiunque sostituisca i propri impianti a base rispettivamente di carbone, biomasse, olio combustibile e gasolio. Un incentivo valido anche per le fattorie presenti sul territorio italiano. Anche in quei casi una caldaia a legna potrebbe essere un’interessante soluzione.