Bomba nucleare, la simulazione parla chiaro: ecco cosa succederebbe

Un fungo atomico, fonte pixabay

Che cosa succederebbe se scoppiasse una bomba nucleare? E se ci fosse un conflitto atomico? Le conseguenze potrebbero essere moto più gravi di quanto immaginiamo, ai limiti della sopravvivenza umana. Proviamo a vederne alcune secondo gli scienziati. 

Tutto il secondo dopoguerra tanto dell’occidente, quanto della Russia è stato dominato dall’idea -meglio sarebbe scrivere dell’incubo – di un conflitto atomico. Bombe nucleari che cadono sulle città, distruggendo ogni vestigia di civiltà umana; funghi atomici che si ergono sulle metropoli; venti radioattivi che avvelenano ogni cosa che toccano. Cold war gone hot e tante altre cose (poco) piacevoli.

Poi è successo quel che è successo: è caduto il muro di Berlino, l’URSS è collassata sotto il peso di problemi interni ed esterni e la paura di un conflitto atomico, nonostante i nutritissimi arsenali tanto tra gli yankee, quanto tra i russi, si è affievolito. Sino ad oggi, perché la guerra Ucraina-Russia ha drammaticamente riacceso il motore di un conflitto nucleare, rinfocolando gli animi (all’uranio?) di molte potenze in causa. Si teme, stavolta davvero, un nuovo conflitto atomico. Che cosa succederebbe?

Sull’argomento hanno scritto firme celebri; Esquire citava ad esempio lo scienziato Carl Sagan e il geofisico Owen Toon. Proprio il secondo, ancora in vita, ha rivisitato i suoi appunti, cercando di prevedere con maggiore esattezza le conseguenze di una catastrofe nucleare. Con ricadute assai poco piacevoli.

A seguito di un conflitto atomico verrebbe innanzitutto prodotta una grande quantità di fumo che, come in ogni apocalisse hollywoodiana, oscurerebbe il cielo. Un conflitto nucleare potrebbe causare venti volte la quantità di fumo derivante dai devastanti incendi in Australia del 2020. Il pianeta diventerebbe molto più freddo; addio pertanto alle coltivazioni, con anni e anni di carestia dinanzi.

Le devastanti conseguenze di una guerra nucleare

Un argomento nuovo, affrontato solo in questi anni di conflitto in Ucraina, è quello relativo all’impatto sul mare. Anche le temperature degli oceani cambierebbero, distruggendo moltissime catene alimentari.

Un’esplosione atomica, fonte pixabay

Vi sarebbe, ad esempio, una drastica riduzione del fitoplancton, con effetti a catena, sempre più ingigantiti, anche per la flora e la fauna marina. Molti mari del mondo diventerebbero allora distese oceaniche morte, niente più che ammassi di acqua popolata di sparute alghe e qualche isolato predatore.

Infine, dopo circa vent’anni di distruzione e avvelenamento della terra, il pianeta potrebbe in parte recuperare le conseguenze del conflitto; in molte zone si attenuerebbero gli effetti dello sgancio delle bombe e la natura riprenderebbe il sopravvento. Altre aree però – ed è il dato più spaventoso – rimarrebbero prive di vita per migliaia di anni.