Bancomat, arriva l’avviso della polizia postale: non usatelo più così

Un esempio di uso di ATM, fonte pexels

Bancomat, sembra incredibile la nuova truffa. Non viene infatti ingannato il cliente, ma l’ingenuo venditore, un autentico rovesciamento. Scopriamo insieme di che cosa si tratta. 

Si scrive spesso di quanto sia pericoloso acquistare online; però raramente si avverte di quanto sia difficile vedere; specie sulle fiere dell’usato di Internet come Ebay, Amazon, Vinted, Wallapop e tanti altri. Il cliente può non pagare, può rifiutare l’oggetto, può dare feedback negativi… I rischi (e il correlato stress) sono davvero tanti. Per non parlare di chi mente sulle condizioni di come arriva l’oggetto, sui tempi di spedizione, sull’imballaggio presente o meno.

In quest’ambito si rischia notevolmente anche a livello di classiche truffe, inganni di sapore elettronico. ne è stato un esempio, negli ultimi periodi, la cosidetta ‘truffa del Bancomat’ che ha colpito diversi, onesti, venditori online.

Di che cosa si tratta? La truffa avviene all’interno di un rapporto di compravendita tra privati. Il venditore si ritrova, alla fine dell’inganno, col conto notevolmente alleggerito, se non proprio azzerato.

La Polizia Postale ha descritto con grande generosità di dettagli la nuova truffa, ricordando quali siano generalmente le modalità del ladrocinio. Innanzitutto si vuole far andare il venditore a uno sportello bancomat, affermando che presto riceverà la somma che gli si doveva per l’acquisto di quel determinato oggetto e/o merce che aveva posto in vendita.

La (terribile) truffa del bancomat: quando è il venditore la vittima

Che cosa succede allora al venditore? Questi esegue delle specifiche istruzioni all’ATM prescritte dall’acquirente che dovrebbero permettergli di avere il pagamento, ma sono in realtà una gigantesca ricarica a favore del truffatore. Insomma, si pensa di ricevere una somma; e invece la si elargisce. Un bel regalo involontario; o meglio un furto online, approfittando dell’ignoranza del soggetto.

Un esempio di suo di bancomat, fonte pexels

Che cosa fare per tutelarsi? In generale è una buona cosa non rispondere e/o allontanare proposte di acquisto dove non si specifica la modalità di pagamento o si prescrivono strani ‘rituali’, come in questo caso. La truffa è sempre dietro l’angolo.

In generale compiere azioni delle quali non si conoscono le conseguenze, specie a livello tecnico, affidandosi a istruzioni di anonimi clienti ai quali si affidano le proprie intere sostanze non è una mossa né particolarmente saggia, né particolarmente furba, anzi. Chiarezza e legittimità devono essere le fondamenta imprescindibili d’una compravendita online ‘sana’.