Pos, si cambia di nuovo: cosa succede ai pagamenti con carta

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POS – Passionetecnologica

Possiamo senz’ombra di dubbio affermare e constatare come ci sia stato un evidente cambiamento nei sistemi di pagamento, nel corso degli ultimi mesi e anni.

Se infatti fino a qualche anno fa erano molto in voga i contanti, ad oggi la situazione non è più esattamente così, con la maggioranza di utilizzo delle carte rispettivamente di credito e di debito, per i pagamenti in maniera semplice e veloce.

Questo è stato inoltre ulteriormente favorito dall’arrivo dei chip NFC, presenti all’interno degli smartphone di ultima generazione (come ad esempio Samsung Galaxy S23 e iPhone 14 Pro, tanto per citarne alcuni), che permettono attraverso l’utilizzo di determinati e specifici servizi, quali ad esempio Apple Pay, Google Pay, Samsung Pay e chi ne ha più ne metta,

Purtroppo le regole tendono a cambiare in continuazione per quanto riguarda l’uso del POS presso gli esercizi commerciali, con i limiti inferiori di accettazione del pagamento che sono progressivamente soggetti a mutazioni nel corso del tempo: scopriamo insieme qual è la situazione attuale per quanto riguarda i provvedimenti messi in atto dal governo.

Il dibattito in merito all’aumento della spesa minima per utilizzare il POS sta tutt’oggi continuando in maniera inesorabile, con una lotta continua tra governo e commercianti esercenti. In base a una recente stima stipulata da Confesercenti, il costo per tutte le imprese in Italia sarebbe pari indicativamente a circa 5 miliardi di euro, per l’utilizzo delle carte di credito e di debito come  metodo di pagamento presso gli esercizi commerciali.

Il futuro del POS

Stando alle recenti indiscrezioni, potrebbe essere infatti in arrivo una nuova proposta che permetta di aumentare alla cifra di 30 euro la soglia di pagamento minima per l’utilizzo del POS, al di sotto del quale il commerciante non è necessariamente tenuto per legge ad accettare il pagamento per mezzo della carta di credito o di debito. Ricordiamo che attualmente sono stati circa 20.2 i miliardi recuperati da parte dell’Agenzia dell’Entrate nel corso dell’anno precedente, nella lotta contro i pagamenti in nero.

La proposta, inoltre, sarebbe quella di rendere gratuite le transazioni al di sotto dell’importo minimo di 30 euro, per tutte le attività che presentano un fatturato massimo pari a 400’000 euro, in modo da venire incontro ai commercianti esercenti, senza gravare ulteriormente a livello fiscale.

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POS – Passionetecnologica

Non ci resta a questo punto che vedere come evolverà la situazione nel corso delle prossime settimane o mesi, con l’arrivo di ulteriori aggiornamenti da parte di Confesercenti e del governo italiano.