Foresta negli abissi, hanno trovato proprio questa specie: incredibile ma vero

Una foresta di alghe sottomarine, fonte Pexels

Una nuova scoperta avvenuta al largo delle Galapagos, negli abissi degli oceani, ridefinisce cosa sappiamo del mondo sottomarino.

L’uomo ha esplorato lo spazio, ha scavato nella terra, si è persino calato nei più profondi vulcani; eppure il grande oceano blu rimane largamente inesplorato; sappiamo poco o pochissimo della flora e della fauna delle profondità sottomarine, nonostante queste connotino il nostro pianeta, per l’appunto, ‘blu’.

Questo è anche il caso odierno, concernente la scoperta, al largo delle isole Galapagos, di una nuova specie in una grande foresta sottomarina. Solitamente le foreste sottomarine di alghe brune nascono a breve distanza dal litorale e a profondità molto ridotte; non sono particolarmente rare, ma questa è una delle eccezioni.

Nel caso odierno infatti la foresta di alghe brune sorge alla sommità di una montagna sottomarina, a circa 50 metri di profondità; si tratta, come ha analizzato la Charles Darwin Foundation responsabile della scoperta, di un rinvenimento unico nel suo genere, perché solitamente a queste profondità e in vicinanza di simili abissi le alghe scarseggiano.

La scoperta e lo studio di questa foresta è avvenuta tramite veicoli telecomandati dotati di ‘artigli’ meccanici in grado di catturare le alghe in quesitone e portarne alcuni esempi in superficie. E qui è avvenuta la stupefacente scoperta.

Una foresta senza nome: il dilemma che accapiglia gli scienziati

Sembra infatti che si tratti di alghe mai viste fino ad ora; a tutti gli effetti una nuova specie di alghe brune gigantesche di colore marrone. Secondo il ricercatore Salomé Buglass, si tratta di alghe diverse dalla tipologia Eisenia galapagensis, profondamente differenti da quelle finora conosciute dall’uomo. In particolare hanno maggiori dimensioni e sono collocabili in una zona calda, lontana dalla costa.

Alghe sottomarine, fonte Pexels

L’Eisenia galapagensis a sua volta era stata scoperta nel 1934 presso l’Ecuador; tuttavia a seguito dell’ondata di caldo prodotta da El Niño negli anni Ottanta del novecento era stata (quasi) portata all’estinzione. Oggigiorno rimane il principale metro di comparazione, sebbene sia ormai rara da analizzare. La scoperta odierna è l’ennesima conferma, come rilevato dagli stessi ricercatori, di quanto poco sappiamo del mondo sottomarino col quale pure dialoghiamo ogni giorno.

Ricordiamo, a proposito della flora marina, che le foreste di alghe quale quella odierna sono una componente fondamentale per lo sviluppo della fauna, senza cui s’interrompe la catena dell’alimentazione. Inoltre non forniscono solo alimenti, ma riparo a pesci e alla fauna marina di piccole dimensioni, consentendone la sopravvivenza.