Egitto, dentro alla tomba finalmente l’hanno trovato: lo cercavano da migliaia di anni

Una tomba in Egitto, fonte Pexels

Tempo di grandi scoperte archeologiche: in Egitto è stata rinvenuta una tomba più unica che rara, un ritrovamento eccezionale. Scopriamolo insieme.  

Chi non è affascinato dall’Egitto? Il paese delle piramidi affascina l’Europa dai tempi della conquista romana e, negli ultimi secoli, dall’Egittomania sviluppatosi dalla spedizione di Napoleone in poi. L’ultima fiammata di passione nei confronti dell’Egitto dei Faraoni risale al film ‘La Mummia’ (1999) agli albori del duemila che ha rilanciato la fissazione, tutta occidentale, per mummie che rivivono, piramidi con malvagi trabocchetti e, naturalmente, grandi e sterminati tesori.

Nel caso del ritrovamento odierno ci riferiamo all’apertura al pubblico di due nuove sale del tempio di Hatshepsut che hanno suscitato grande curiosità e meraviglia. Il luogo, situato sulla riva destra del Nilo, storicamente era sede di pellegrinaggio tanto per i credenti, quanto per chi volesse accattivarsi i sacerdoti all’approssimarsi della propria morte. Ma non è tutto, anzi.

Le nuove sale aperte infatti, inizialmente catalogate come semplici tombe, erano situate a fianco del santuario dedicato ad Amon Ra e presentavano entrambe delle particolarissime anticamere. Approfondite analisi hanno infatti svelato che si tratta di tombe diverse da altri, simili, luoghi di ultimo riposo in Egitto.

Le tombe appartenevano innanzitutto a Meru, un funzionario alla corte del re Hatshepsut e a Juhoti, il tesoriere di stato. Nel primo caso la tomba appare scavata, a colpi di scalpello, nella roccia e comprende una cappella per le offerte devozionali d’un tempo.

Il Libro della Morte e quel legame particolarissimo con le tombe egiziane 

Secondo le decorazioni parietali che adornano le sale antistanti le tombe erano connesse ai culti della morte responsabili dei rituali prima e dopo l’imbalsamazione. Cioè erano aree dove venivano custodite le sostanze (erbe, fluidi, attrezzi vari) utilizzate per preparare il cadavere all’ultimo viaggio. La seconda sala inoltre conteneva i paramenti di lino coi quali i sacerdoti ‘vestivano’ i cadaveri imbalsamati.

Le antiche piramidi, fonte Pexels

La tomba di Juhoti presentava inoltre, iscritti sui muri, nove capitoli del Libro della Morte, utilizzato per i funerali dell’antico Egitto. Si tratta di una delle maggiori raccolte nell’ambito, un esempio d’una maestria finora inusitata. Sono infatti presenti incantesimi e prescrizioni mai lette fino ad ora.

Una scoperta dunque macabra, ma ricca di conseguenze per lo studio di uno dei riti più bizzarri, curiosi e scientificamente interessanti dell’Egitto dei Faraoni: l’imbalsamazione. Chissà se la traduzione degli archeologi egiziani rivelerà nuovi ed entusiasmanti dettagli.