Cellulari, sapete perché l’1% dura così tanto? Il motivo è impensabile

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Batteria scarica – Passionetecnologica

Uno dei cambiamenti più significativi che sono stati introdotti nel corso degli ultimi vent’anni circa, è senz’ombra di dubbio l’introduzione degli smartphone.

Ne esistono al momento di tutti i tipi sul mercato mondiale, partendo dai dispositivi di fascia alta (per chi ha particolari esigenze in termini di potenza di calcolo e qualità del sensore della fotocamera), passando poi ai dispositivi di fascia media (adatti a chi ad esempio cerca un buon compromesso tra la qualità e il prezzo), per poi finire per ultimi con i dispositivi di fascia bassa, per chi non cerca invece particolari qualità o caratteristiche all’ultimo grido.

Ciò che però accomuna tutte e tre le fasce di smartphone è la batteria, che spesso e volentieri arriva praticamente scarica ancor prima della giornata. Un fatto che succede è però molto curioso: avete mai notato che, quando il vostro smartphone raggiunge l’1% della percentuale di ricarica di batteria, dura molto di più rispetto alle altre percentuali? Scopriamo insieme perché succede.

In realtà, come andremo a scoprire, la percentuale fissa all’1% consiste in un valore fittizio. Questa è infatti una decisione presa dal produttore stesso degli smartphone (che sia Apple, Samsung, Xiaomi e chi ne ha più ne metta), il quale decide appositamente di mettere questa percentuale molto bassa, quando in realtà lo smartphone ha una percentuale di ricarica effettiva ancora discreta, aggirabile intorno al 20%.

Così facendo, il produttore dello smartphone va a imporre una certa percentuale di soglia dello stato di ricarica della batteria. Oltre a questo, l’altra motivazione consiste, più nello specifico, nell’algoritmo che va a valutare nei più minimi dettagli lo stato di ricarica della batteria in percentuale.

La spiegazione

Questo stato di ricarica percentuale tiene conto però di diversi parametri che possono rispettivamente variare e cambiare nel corso del tempo, come per esempio la tensione in uscita, così come anche la temperatura della batteria stessa.

La tendenza di questi algoritmi, inoltre, è quella di diventare progressivamente più imprecisi man mano che ci si avvicina al limite soglia della percentuale di ricarica, rappresentato per l’appunto dall’1%, motivo per il quale sembra un valore che dura apparentemente molto di più degli altri precedenti.

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Batteria scarica – Passionetecnologica

Oltre a questo, infine, troviamo anche che in condizioni di bassa tensione la batteria raggiunge temperature di gran lunga maggiori, motivo per il quale viene percepita dall’algoritmo come più scarica, rispetto a quanto effettivamente non lo sia, e portando a una sottostima della percentuale di ricarica.