Canone Rai, se sei in affitto lo paga proprio lui: non ti far fregare

Un avviso del canone RAI, immagine di repertorio

Chi paga il canone RAI, l’inquilino o il locatore? Una domanda amletica, a cui occorre dare risposta. 

Come funziona il pagamento del canone RAI per chi ha la casa in affitto? A chi spetta l’onere del pagamento? Una domanda non da poco, considerando quanto vertiginosi siano i prezzi degli affitti, tra caro bollette, rincari e inflazione.

Che cos’è il canone RAI? Si tratta di una tassa pagata da chi possiede un apparecchio di ricezione televisiva, cioè nella pratica una televisione. La questione che si pone tuttavia è quando la casa viene data in affitto arredata, comprensiva di televisione. A chi spetta, in questi casi, il pagamento dell’odiatissima tassa?

Il ragionamento dietro il canone RAI è connesso agli omonimi programmi RAI che, essendo servizio di stato, devono essere pagati con la rata in questione. Si tratta di 5 rate annuali, da 18 euro ciascheduna, per un totale di 90 euro all’anno. La tassa deve essere pagata solo perché si possiede un televisore, senza che si accerti o meno l’utilizzo della programmazione RAI.

Nel caso in questione, ovvero del locatore e dell’affittuario, conta l’utilizzo dell’apparecchio; se lo usa l’inquilino, allora dev’essere l’inquilino a pagarlo. Nessuna novità in tal senso, nessun rivoluzionario cambiamento nelle tasse da pagare; l’inquilino, già gravato dalle bollette e dall’affitto, deve anche pagare il canone RAI, non c’è scampo.
Non lascia in tal senso davvero scampo la scelta, operata negli ultimi anni, di inserire il canone RAI all’interno della bolletta della luce, già pagata dall’inquilino.

Come non pagare il canone RAI – Le rare eccezioni

In realtà, anche se non si possiede la televisione, il canone RAI viene inserito comunque nella bolletta; un ‘regalo’ del governo Renzi che aveva compiuto il ragionamento secondo cui se c’è un allacciamento alla corrente elettrica, c’è un televisore. Assunto, va da sé, completamente sbagliato; non sono pochi, ad esempio, che possiedono solo il computer.

Il telecomando della tv, fonte Pixabay

C’è infatti un modo per sfuggire al canone RAI ed è disfarsi di ogni apparecchio televisivo, limitandosi a computer, tablet e cellulari. In questi casi, non essendoci tv, non c’è possibilità di dover pagare il canone RAI.

In queste casistiche, onde essere esentati, occorre spedire comunicazione all’Agenzia delle Entrate entro il 31 gennaio di ogni, singolo, anno onde autocertificare l’assenza di un dispositivo televisivo. Una soluzione volutamente ‘fastidiosa’ che costringe a mandare lo stesso documento ogni anno corrente.