Cellulari nelle carceri: ecco i metodi più strani per farli entrare

cellulare 1 cronachelucane
Cellulare rinvenuto in carcere – Passionetecnologica

Capita spesso e volentieri che i carcerati riescano a far entrare, all’interno del carcere stesso, degli oggetti di nascosto. È bene ribadire e precisare che si tratta di un’azione assolutamente illegale, che può comportare delle severe sanzioni ai danni del detenuto stesso.

Qualsiasi smartphone o cellulare che viene introdotto all’interno del carcere, diventando a disposizione dei detenuti, può portare a dei provvedimenti molto severi, così come qualsiasi altro mezzo che permetta al detenuto di comunicare con l’esterno, come per esempio accade con le chiavette internet e altri dispositivi tecnologici di questo tipo. Non di rado alcuni detenuti sono in grado di nascondere alcuni cellulari nei modi più impensabili, come per esempio sotto la suola delle scarpe.

In particolare nel corso delle ultime ore, sarebbero stati rinvenuti alcuni smartphone e coltelli artigianali all’interno di un carcere italiano. Si tratterebbe nella fattispecie del carcere di Avellino, all’interno della quale sarebbero entrati, in maniera completamente furtiva e nascosta, gli oggetti sopracitati. Ad annunciarlo è stato Vincenzo Palmieri, vale a idre il segretario regionale Osapp.

L’operazione di ricerca, condotta dalla Polizia Penitenziaria, avrebbe in particolare rinvenuto tre microcellulari, assieme anche a due coltelli artigianali molto affilati e taglienti, che sarebbero sicuramente serviti a scopo offensivo per alcuni dei detenuti presenti all’interno del carcere.

Diverse sono state in particolare le posizioni di rinvenimento dei rispettivi oggetti: per quanto riguarda la prima posizione, infatti, due coltelli e due smartphone sarebbero stati ritrovati all’interno di alcuni spazi comuni, aèppartenente alla sezione dei cosiddetti “Protetti Promiscui”. Posizione completamente differente per un altro smartphone, trovato di nascosto all’interno delle parti intime di un detenuto dello stesso carcere di Avellino, che fortunatamente non è scappato all’attenzione dei poliziotti del carcere.

La parola ai sindacati

Immediata è stata la reazione da parte di Emilio Fatterello, ovvero il consigliere nazionale Osapp, il quale ha prontamente redatto un accurato esposto da inviare alla Procura della Repubblica, oltre che ovviamente ai vetrici dell’Amministrazione Penitenziaria, in modo tale da avere chiarimenti a tal proposito.

Sicuramente queste sono alcune delle modalità più curiose con cui gli oggetti vengono introdotte, come nel caso delle, dal momento che sono tra le zone apparentemente più impensabili per detenere un oggetto all’interno di un carcere.

cellulare 2 corrieredelmezzogiorno
Cellulare in carcere – Passionetecnologica

Non ci rimane dunque che attendere ulteriori aggiornamenti in merito alla questione da parte del consigliere, eventualmente con il rilascio di un comunicato stampa ufficiale, che siamo certi non tarderà ad arrivare nel corso delle prossime settimane o mesi.