“Aiutami mi hanno arrestato”: ecco la nuova truffa dei finti poliziotti | Vi chiamano con questa voce

telefono-anziani-truffa-arresto-polizia
La nuova truffa della telefonata della Polizia. Passionetecnologica

Molte denunce arrivate alla polizia per una nuova truffa in cui si riceve una telefonata molto particolare. Ecco come difendersi

Ogni anno in Italia si registrano migliaia di truffe ai danni di ignari cittadini. Sono stati 2, 8 milioni le denunce raccolte dalle forze dell’ordine solo per quanto riguarda le carte elettroniche e bancomat. Il danno economico è stato stimato in oltre mezzo miliardo di euro.

Tra le frodi, il 37% è partita dall’invio di un’email, il 28,8% passa attraverso un falso sito web mentre il 26,7% arriva con un sms. Diversamente da quanto si possa pensare, questo tipo di truffe riguarda soprattutto giovani tra i 18 e i 24, ma il motivo è anche da ricercarsi nel fatto che questa fascia di età è quella che maggiormente utilizza la rete per i propri acquisti.

Il vero problema è rappresentato dalle mancate denunce, infatti, un cittadino su tre (circa il 30,8%) decide di non comunicare quanto gli è accaduto. Tra le giustificazione registrate prevale il basso danno economico, che per cui molti pensano che non valga la trafila burocratica prevista. Altri, affermano di non denunciare per vergogna e per la volontà di non far sapere quanto è accaduto.

La Polizia, al contrario, invita i cittadini a segnalare anche i casi che sembrano sospetti, perché questo è l’unico modo per combattere il fenomeno e per evitare che altri cadano nello stesso tranello.

La truffa della telefonata.

Infatti, proprio dalla Polizia è partita la segnalazione di una truffa che si sta consumando soprattutto a danno degli anziani. La truffa si consuma con una telefonata da parte di una persona che finge di essere il capo dell’Ufficio di Polizia locale. Il finto poliziotto afferma di voler avvisare la famiglia dell’arresto del figlio o del nipote.

polizia-arresto-truffa-bolzano
La Polizia di Stato avvisa sulla nuova truffa agli anziani. Passionetecnologica

Nel frattempo, un complice durante la telefonata piange e si dispera in sottofondo, aumentando l’agitazione della vittima che, presa dal panico, pensa si tratti del proprio parente arrestato. A questo punto il truffatore fa la sua richiesta che, di solito, consiste in una somma di denaro o in beni di valore per mettere in libertà la persona arrestata.

Fortunatamente, secondo la Polizia di Bolzano, da cui è partita la segnalazione, tutti i cittadini che hanno denunciato non sono caduti nella truffa, ma hanno avuto la freddezza di chiamare prima il proprio familiare coinvolto e poi avvertire subito le autorità. Nel comunicato diffuso, la Polizia ha voluto ribadire “che nel nostro ordinamento non esiste l’istituto della cauzione e che quindi nessun arrestato può essere messo in libertà dietro consegna di denaro, invita le persone anziane a prestare massima attenzione a questo tipo di richieste telefoniche”