Fossili ritrovati di questa specie: la storia del mondo va riscritta

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Pipiselli – Passionetecnologica

Capita ormai spesso e volentieri di imbattersi in fossili risalenti a decine (se non centinaia, nel migliore dei casi) di anni fa, che svelano molte delle informazioni riguardanti specie animali che, ad oggi, non esistono più. 

Nella fattispecie nel corso degli ultimi giorni un team di archeologi avrebbe rinvenuto un gruppo di fossili, più precisamente localizzati in America, e apparterebbero in particolare ad una specie ignota di cui sappiamo poco e niente.

Questi fossili sarebbero appartenenti a una specie particolare e ancestrale di pipistrelli: a scoprirli sarebbe stata una squadra di paleontologi e archeologi, capitanata rispettivamente da Tim Rietbergen, facente parte del Naturalis Biodiversity Center di Leiden, paese dei Paesi Bassi.

In particolare essi sarebbero stati rinvenuti all’interno di una regione localizzata nel sud-est del Wyoming, in corrispondenza dell’area altresì conosciuta ai più con il nome di formazione del Green River. Questa località presenterebbe infatti al suo interno numerosissimi laghi, che hanno ospitato per migliaia e migliaia di anni resti sia umani (sottoforma di scheletri) e, in questo caso contingente, pipistrelli.

In particolare i fossili sopracitati indicherebbero una specie molto antica di pipistrelli, che risalirebbero a ben 52 milioni di anni fa, ad esser presi. La particolarità di questi stessi fossili consisterebbe nel fatto che essi appartengono a una nuova specie, mai incontrata né tantomeno classificata dagli scienziati fino ad ora.

I dettagli della specie

Entrando più nello specifico, si tratterebbe della specie Icaronycteris gunnelli, con il nome dato in omaggio a Gregg Tunnel, uno degli scienziati che ha maggiormente contribuito nel corso degli anni allo studio dei pipistrelli e alla loro relativa evoluzione. Tra le caratteristiche di questa specie inedita, troviamo una dimensione leggermente più contenuta rispetto a quella della specie Icaronycteris index, che per analogia è stata considerata più simile a quella recentemente rinvenuta dai paleontologi.

I fossili sono stati inoltre sottoposti ad alcune scansioni molto dettagliate, che hannoo permesso di ipotizzare e stimare il peso indicativo degli esemplari di pipistrelli, rispettivamente a cavallo tra i 22 e i 29 grammi, con dimensioni perfettamente contenute all’interno di una mano, e le ali che ripiegavano in direzione del corpo centrale. Questo ritrovamento è senz’ombra di dubbio fondamentale, dal momento che getterà luce su tante delle caratteristiche evolutive dei pipistrelli di cui non sappiamo ancora molto.

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Icaronycteris gunnelli – Passionetecnologica

Al momento le informazioni che abbiamo riguardanti questi ultimi fossili rinvenuti sono davvero esigue, pertanto non ci resta che attendere la prosecuzione di questi studi condotti dal team di paleontologi di Rietbergen, che daranno luogo a pubblicazioni scientifiche che saranno rese note sicuramente nel corso delle prossime settimane o mesi.