ChatGPT, il problema è enorme: italiani in rivolta

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ChatGPT l’intelligenza artificiale di OpenAI. Passionetecnologica

Si prevedono tempi duri per tutti gli utenti italiani di ChatGTP, dopo la decisione del Garante arrivata nei giorni scorsi

Il famosissimo modello di chatbot basato su un’intelligenza artificiale caratterizzata dall’apprendimento automatico, ChatGPT, è stato sviluppato da OpenAI, specializzato nella conversazione con utenti umani.

Nella pratica, ChatGPT funziona come un potente strumento di elaborazione del linguaggio che lo rende naturale, e, per questo ha una vastissima varietà di applicazioni. Come, per esempio, la possibilità di costruire chatbot in grado di comprendere il linguaggio degli utenti e rielaborare una risposta sensata.

Il software di OpenAI utilizza un modello sofisticato di machine learning per provare a rispondere ad ogni tipo di domanda. Questa incredibile tecnologia, ideata da Sam Altam, CEO di ChatGPT, viene addestrato su un insieme di dati che comprende libri, riviste ed altro materiale scritto dall’uomo e digitalizzato, un enorme database chiamato “Internet Archive Books”.

Il software è disponibile sul sito chat.openai.com, dove è possibile creare un account gratuito, che può essere anche abbinato ai profili Google o Microsoft. Scorrendo tra le varie funzioni di Chat GPT si trovano giochi di domande e risposte, correzione grammaticale, brevi riassunti oppure la traduzione di testi difficili in concetti semplici.

Il blocco di Chat GPT in Italia

Il sistema, per quanto stupefacente, pone tutta una serie di problemi che, per il momento, sono soprattutto legati alla privacy degli utenti. Proprio per questo il Garante della Privacy italiano ha predisposto il  blocco di ChatGPT nel nostro Paese, con un provvedimento che sta facendo molto discutere.

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Le diverse funzioni di ChatGPT. Passionetecnologica

La decisione del Garante si basa su diverse motivazioni: la raccolta e il trattamento dei dati personali non conformi al GDPR; la trasparenza e il consenso degli utenti che va migliorato; riconoscimento e cancellazione dei dati personali, anche qui non conforme alla normativa; ed infine la profilazione e le decisioni automatizzate. Quest’ultimo è l’aspetto più complesso perché vuole prevenire la creazione di profili utente e decisioni automatizzate che possono recare danno alle persone.

Per risolvere il problema, il Garante della Privacy, potrebbe adottare tutta una serie di misure che rendano i servizi di ChatGPT conformi alla normativa italiana ed europei sulla privacy, oltre la possibilità di prendere in considerazione tutta una serie di accorgimenti per garantire un consenso informato. Inoltre, è importante che gli sviluppatori continuino a monitorare e valutare costantemente i rischi nell’applicazione di un’intelligenza artificiale come Chat GPT. Questo soprattutto perché è molto difficile immaginare già adesso tutti i possibili campi di applicazione di questo tipo di intelligenza artificiale.