Tra le numerose chiamate e messaggi che si ricevono dai call center, alcune sono truffe a cui bisogna prestare molta attenzione.
Cresce in Italia il numero delle chiamate commerciali indesiderate tra la preoccupazione dei clienti. Dietro alcune di queste, le intenzioni non sono solo di provare a vendere un servizio, ma si nascondono anche truffe ben architettate.
Uno studio condotto da telemarketing ha calcolato che nel Paese vengono effettuate 1,8 milioni di chiamate e 1,6 milioni di SMS al giorno che riguardano telemarketing, spam e tentativi di truffa. Per la maggior parte concentrate in Lazio, Veneto e Sardegna dove, il 90% del campione, ha dichiarato di ricevere almeno una chiamata al giorno.
Nella classifica delle chiamate commerciali indesiderate troviamo al primo posto i fornitori di gas e luce, che rappresentano circa il 45% del totale, seguiti da operatori di telefonia mobile, 20%, fornitori di rete Internet, 19,3%, oltre una percentuale del 12,3% formata da criptovalute, depurazione dell’acqua, finanziarie e recupero crediti.
Il dato più impressionante è che l’80% degli intervistati ritiene di aver ricevuto almeno un tentativo di truffa al telefono. Il 23,4% ha dichiarato di essere stato vittima di una truffa, mentre il 30% ha un amico o un parente che ha subito un furto d’identità tramite una chiamata da call center.
Come evitare truffe al telefono
Negli ultimi anni, il telemarketing è diventato più aggressivo grazie alla tecnologia delle robot call. Questo sistema permette di automatizzare le chiamate attraverso un software in grado do effettuare anche 1 milione di chiamate all’ora. Si sentirà dall’altra parte una voce robotica che imita la cadenza umana che chiede se si è interessati all’offerta e solo in caso di risposta positiva passa la telefonata a un operatore reale.
Tra questi sistemi ce ne sono alcuni che utilizzano la tecnica dello spoofing, che consente di imitare il numero di un ente affidabile, come la Posta o le banche, in modo da rassicurare il cliente che si sente tranquillo nel fornire i propri dati personali. Attenzione perché potrebbe bastare un “sì” pronunciato al telefono per ritrovarsi vincolari ad un contratto di cui non si sapeva neanche dell’esistenza.
In Italia, il Mise ha istituito il Registro Pubblico delle Opposizioni (www.registrodelleopposizioni.it), che permette a tutti i cittadini italiani di bloccare le chiamate di telemarketing e obbliga le compagnie ad aggiornare i propri database ogni 15 giorni. Questo però potrebbe non bastare per contrastare le truffe, il rimedio più utile resta quello di mettere subito giù il telefono e, come ribadito in precedenza, evitare di pronunciare il “Sì” quando si risponde al telefono.