Pellet, non comprarlo mai così: non potrai usarlo e perderai i soldi

 

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Il pellet utilizzato per alimentare le stufe. passionetecnologica

Negli ultimi anni il pellet si è molto diffuso come combustibile per le stufe, ma comprarlo in questo modo può essere molto rischioso

Gli aumenti delle bollette, soprattutto nel corso dell’ultimo anno, hanno spinto gli italiani a cercare soluzioni alternative per il riscaldamento. Un atteggiamento necessario per ridurre i consumi domestici, su cui il riscaldamento incide particolarmente.

In quest’ottica si spiega la grande diffusione delle stufe alimentate a pellet degli ultimi anni. Il combustibile va acquistato in anticipo e questo aiuta a capire prima quale sarà la spesa oltre a permettere di gestire meglio la quantità di pellet a disposizione.

E’ importante sapere che, però, dal 2017 l’Italia ha limitato l’utilizzo delle stufe alimentate a biomasse perché molto inquinanti. Per questo motivo è stato introdotto un sistema di classificazione degli impianti che introduce una scala a stelle, da un minimo di una ad un massimo di 5, dove una stella rappresenta la stufa più inquinante, mentre 5 quella con le emissioni più basse.

Sulla base di questa classificazione, molte regioni hanno introdotto dei divieti sui generatori di calore a biomassa. In Lombardia, Piemonte, Emilia Romagna e Veneto, già dal 2017, esiste l’obbligo di installazione di sistemi solo da 3 stelle in su, limite che nel 2020 è salito a 4 stelle. L’obiettivo di queste regioni era quello di ridurre la cappa di polveri sottili che grava sulla Pianura Padana, il cui 40% è attribuito proprio al riscaldamento domestico.

Come acquistare il pellet online

Le stufe a 4 o 5 stelle hanno costi relativamente più alti, ma hanno anche una maggiore efficienza energetica che va a ridurre sia le emissioni, sia i consumi. Per questo motivo in molti considerano ancora la stufa a pellet particolarmente vantaggiosa dal punto di vista economico.

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Il pellet ha costi contenuti ma attenti alle emissioni. passionetecnologica

In realtà anche i costi del pellet sono saliti enormemente, si è passati rapidamente da un prezzo di 4-7 euro per un sacco da 15 chili dello scorso anno, ad un prezzo tra i 9 e 19 euro per la stessa quantità. Questo ha spinto molti consumatori a cercare offerte online a prezzi più bassi.

In rete, però, la truffa è sempre dietro l’angolo. Proprio di recente è stato denunciato per truffa un sessantenne della provincia di Cosenza, che avrebbe finto di vendere on line una fornitura di pellet a prezzi bassissimi. A denunciare un acquirente della provincia di Avellino, che a fronte di un bonifico del valore di cento euro non avrebbe mai ricevuto la merce già pagata. Gli investigatori sono al lavoro per far luce sulla faccenda e si attendono segnalazioni di altre persone che potrebbero essere caduti nella truffa.