Ricarica smartphone, hai sempre sbagliato: se lo ricarichi così ti salvi la batteria

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Gli smartphone sono senz’ombra di dubbio uno dei dispositivi maggiormente di punta, sviluppandosi e affermati soprattutto nel corso degli ultimi dieci anni. Sul mercato mondiale attuale troviamo i più svariati modelli, che ben rispondono alle esigenze di ciascun consumatore.

Tendenzialmente noi siamo soliti dividere gli smartphone in tre grandi macrocategorie, partendo dagli smartphone di fascia alta (i cosiddetti top di gamma per intenderci, capitanati nell’ultimo periodo da iPhone 14 Pro e Samsung Galaxy S22, ad esempio), seguiti subito dopo dagli smartphone di fascia media, adatti a chi cerca nella fattispecie un buon rapporto tra la qualità e il prezzo.

Arriviamo infine agli smartphone di fascia bassa, con i modelli entry level adatti a chi non ha particolari esigenze di sorta, in termini di potenza di calcolo e qualità della fotocamera per esempio.

In particolare oggi però andremo a focalizzarci su qualcosa che va ad accomunare tutte e tre queste categorie: stiamo parlando in questo caso del caricatore, che permette di ricaricare in maniera semplice e veloce il nostro smartphone.

Attualmente sul mercato sono presenti i più disparati modelli di caricatori, un po’ come accade con gli smartphone stessi. Il tutto è poi ulteriormente cambiato e rinnovato, grazie all’introduzione della ricarica wireless, valida in particolare sui modelli più recenti di smartphone di ultima generazione.

Miti da sfatare

Uno dei vantaggi sicuramente introdotti da questa nuova tecnica è la scomparsa del classico filo di ricarica con relativo connettore, che ad oggi viene però ancora utilizzato da milioni e milioni di utenti in tutto il mondo per caricare il proprio smartphone.

Oggi in particolare andremo a sfatare uno dei tanti falsi miti sulla ricarica degli smartphone, all’interno delle quali girano voci davvero poco credibili. Il falso mito che andremo a sfatare consiste nella fattispecie nel fatto che bisogni ricaricare esclusivamente quando la batteria è completamente scarica, arrivando in questo caso al 100% di carica, senza rimuovere prima lo smartphone dalla ricarica.

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Questo è totalmente falso, dato che è emerso in particolare che determinati stati di ricarica (per quanto riguarda sia i limiti inferiori che i limiti superiori) sono in grado di provare uno stress termico, il quale a sua volta può danneggiare la batteria in modo irrimediabile. Proprio ricollegandoci a questo motivo, gli esperti suggeriscono di tenere una percentuale di ricarica che si attesti indicativamente a cavallo tra il 15% e una percentuale massima dell’85%. Così facendo, lo smartphone non subirà stress chimici o termici, e conseguentemente la batteria sarà in grado di vivere più a lungo.