Bolletta del gas, arriva la triplicazione: così puoi scoprirlo facilmente

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Contatore consumi gas. Foto di Frauke Riether da Pixabay

Gli aumenti del prezzo gas hanno portato le bollette alle stelle con tariffe addirittura triplicate. Ecco perché

L’aumento del prezzo delle materie prime è salito enormemente dopo l’inizio della guerra in Ucraina. Tra le cause però non c’è solo la guerra, ma anche il modo in cui viene calcolato il prezzo sul mercato e dal sistema di riferimento utilizzato.

Fatto sta che questa situazione si è tradotta per le famiglie in un aumento per la spesa di gas di oltre il 64% tra il 2021 e il 2022. A confermarlo è la stessa Autorità di regolazione per energia reti e ambiente, Arera, che ha stimato una spesa annua intorno ai 1866 a famiglia.

L’ex Governo Draghi ha provato a porre rimedio agli aumenti con un decreto emanato ad agosto 2022 che ha imposto un tetto alle tariffe dei distributori. Nonostante questo, le associazioni dei consumatori sono dovute intervenire per segnalare le società che non hanno rispettato la normativa e hanno mantenuto i prezzi oltre la soglia prevista.

Dopo un lungo braccio di ferro, le associazioni hanno ottenuto i rimborsi per i consumatori che hanno pagato più del dovuto. Tra l’altro stabilendo che i rimborsi debbano essere erogati automaticamente e non su specifica richiesta del consumatore che potrebbe essere all’oscuro della normativa.

Come si calcolano i prezzi del gas

E’ necessario sapere che i prezzi del gas vengono calcolati in base due indici diversi, il Pvs e il Pfor. Il Pfor è un indice basato sul principale mercato di riferimento del gas, il TTF di Amsterdam. Il calcolo viene effettuato sulle stime del prezzo futuro dei prossimi tre trimestri. Il Pvs, invece, viene definito a seconda del valore medio del prezzo mensile sul mercato italiano.

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Consumi domestici gas. Foto di Steven da Pixabay

Per spiegarlo con un esempio, ultimamente il fatto quotidiano ha riportato la storia di un’amministratrice di tre condomini di Verona che ha sottoscritto tre abbonamenti diversi ma con la stessa società di distribuzione. Eppure si è accorta che mentre in un contratto la tariffa applicata era pari a 1,0595 euro per smc, nell’altro la tariffa 3,292 euro per smc. Risultato a parità di consumi uno ha ricevuto una fattura di 11 mila euro mentre l’altra di 34 mila.

Fortunatamente, dal 1 ottobre 2022, l’Arera ha scambiato l’indice Pfor con il Pvs. Le aziende però possono ancora utilizzare il Pfor, ma devono tener presente anche il Pvs. Per quanto la questione possa sembrare complicata,  può essere fondamentale conoscere l’indice di riferimento scelto dal proprio fornitore di gas. Infatti, Altroconsumo consiglia di preferire contratti indicizzati Psv, sottolineando che la scelta autonoma da parte dell’operatore di optare per l’indice più alto può essere illegittimo e nel caso si notassero differenze tra la bolletta e il contratto è possibile presentare un reclamo.