Nuovo digitale terrestre, è tutta colpa del 5G I Se hai problemi, sintonizzati su questi canali e risolvi in un attimo

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Al giorno d’oggi siamo sempre più connessi, c’è poco da fare: negli ultimi anni, in particolare, per quel che riguarda il mondo delle telecomunicazioni, siamo passati rispettivamente dal 4G al 5G, che ha consentito di ottenere velocità in upload e in download nettamente maggiori rispetto a quanto riscontrato in passato.

Tanti altri passi, inoltre, sono stati compiuti per quel che riguarda la TV, con il passaggio lento ma progressivo dalla trasmissione analogica a favore del digitale terrestre, grazie soprattutto all’avvento delle smart TV, ormai diffuse in maniera capillare in tutto il mercato mondiale.

Ricordiamo infatti che poche settimane fa, più precisamente lo scorso 21 dicembre, si è verificato il passaggio definitivo dal sistema di codifica MPEG2 al nuovo sistema MPEG4. Passerà del tempo invece per il passaggio definitivo dallo standard DVB-T (attualmente in vigore, e che durerà sicuramente ancora per un po’) al DVB-T2.

Una delle modifiche principali mosse in tal senso è il passaggio quasi completo e senza punto di ritorno ai canali in alta definizione, lasciando finalmente alle spalle i canali in bassa definizione, sia per quanto riguarda le reti RAI (rispettivamente Rai 1, Rai 2, Rete 4) che per i canali Mediaset come Rete 4, Canale 5 e Italia 1.

Una delle caratteristiche più interessanti che sono state recentemente introdotte è la tecnologia DVB Subtitling, che permette di avere una migliore qualità dei sottotitoli per la maggior parte dei canali.

I motivi della scelta

Il passaggio definitivo al DVB-T2 porta con sé una serie di motivazioni consistenti, prima tra tutte il bisogno di liberare le frequenze da 700 Megahertz (rispettivamente a cavallo tra le 694 e i 790 Mhz), dal momento che a partire dallo scorso 1 luglio 2022 rientrano tra le competenze della connettività mobile in 5G.

Oltre a questo ricordiamo anche un miglioramento della qualità visiva, con la nascita dei primi canali in 4K, anche per quanto riguarda la televisione pubblica (basti citare Rai 4K, per esempio). Lo standard MPEG4 AVC rappresenta un sistema di codifica migliore per la qualità visiva, arrivando alla risoluzione 4K in molti casi.

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Nonostante tutto il progresso tecnologico, però, a causa di alcune zone d’Italia in cui il segnale latita, sono stati mantenuti alcuni canali in bassa definizione: rispettivamente nei canali 501 e 502, sarà infatti possibile trovare Rai 1 e Rai 2 ancora in bassa definizione. Non ci resta a questo punto che attendere i prossimi mesi, per vedere come si evolverà la situazione a livello di tutte le regioni d’Italia, sperando in un miglioramento generale delle infrastrutture.