Bancomat, arriva il veto sulla nuova proposta: le commissioni restano invariate

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Qualche giorno fa vi avevamo parlato della nuova proposta di legge che arrivava direttamente dal governo in merito al tetto di 60 euro al di sotto del quale i commercianti (proprietari di locali, o attività di qualunque tipo) non sono tenuti né obbligati a far pagare mediante l’utilizzo del POS. 

Nel corso delle ultime giornate è arrivata una novità, sempre nell’ambito dei pagamenti elettronici. Si tratterebbe nella fattispecie dei prelievi.

Notizia dell’ultima ora, infatti, quella dell’Antitrust che avrebbe negato nuove iniziative all’intero circuito Bancomat, arrivando alla conclusione secondo cui non sarà prevista nessuna modifica al modello (attualmente in vigore) di remunerazione nel momento in cui si va a prelevare dagli sportelli ATM, andando quindi contro il desiderio comune espresso dalle banche facenti parte del consorzio Bancomat SpA, che hanno cercato di ottenere il cambiamento in ogni modo.

È da ormai diversi anni che si ripete queste situazione, perché anche un paio d’anni fa L’AGCM aveva negato l’autorizzazione alla variazione del sistema di remunerazione della commissione (il prelievo, in questo caso), quando il consumatore si reca ad una banca diversa dalla sua per prelevare denaro, rispetto alla banca presso cui ha aperto il suo conto corrente con relativa carta di debito o credito.

I dettagli della proposta

La proposta consisteva quindi nel  dare la possibilità alla banca “esterna” di poter chiedere una commissione diretta nei confronti del titolare della carta con cui sti sta facendo il prelievo. Il proprietario della carta avrebbe quindi pagato una commissione extra nei confronti della banca esterna.

Fortunatamente le modifiche proposte non sono state accettate, e quindi la transizione sarà soggetta solamente al pagamento di una commissione tra banche, in particolare tra la banca che ha emesso la carta di credito / debito e la banca presso cui si va a effettuare il prelievo. Sarà quindi a questo punto una questione interna tra la banca originaria e il cliente.

Per l’ennesima volta quindi l’organo competente non ha accettato questa proposta proveniente direttamente dal consorzio delle banche, dal momento che l’accettazione di questa manovra avrebbe inevitabilmente portato a problemi concorrenziali: il costo medio della commissione richiesta per il prelievo sarebbe aumentato, senza un eventuale controllo, andando conseguentemente a ricadere sul cliente finale, che ne avrebbe pagato le conseguenze.

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In questo caso non esiste quindi una correlazione tra questo modello di remunerazione in vigore e la riduzione a livello nazionale degli sportelli ATM presenti: questo è dovuto a motivazioni che nulla a che vedere con il costo delle commissioni per i prelievi.