Twitter, così come gli altri social, durante la pandemia, aveva regole specifiche per combattere le informazioni sanitarie false.
In particolare aveva deciso di segnalare e rimuovere i messaggi contenenti disinformazione sui vaccini Covid, per poi sospendere gli account interessati dopo cinque solleciti. Elon Musk, proprietario della società, non ha mai fatto mistero della sua opinione sulle restrizioni sanitarie messe in atto durante la pandemia. Soprattutto quando hanno significato la chiusura temporanea della sua fabbrica Tesla.
La sua opinione in merito era molto ferma e netta. Sostenne, infatti, che dire alle persone di non uscire di casa perchè in caso contrario sarebbero state arrestate non fosse democrazia. Voleva che fosse ridata la “dannata” libertà alla gente. Al suo arrivo in Twitter, il multimiliardario ha cercato di rassicurare tutti quelli che temevano un’esplosione di contenuti tossici, come l’incitamento all’odio e la e la disinformazione. Ma molti brand non hanno creduto alle sue parole e sono fuggiti a gambe levate.
Il social network Twitter ha messo fine alla politica anti-disinformazione sul Coronavirus.
Twitter non sembra più voler far rispettare le regole sulla disinformazione relativa alla pandemia di COVID-19. Lo segnala l’Azienda stessa sul suo sito dedicato alla trasparenza. Il cambiamento è già avvenuto. Infatti, la nuova politica è iniziata il 23 novembre scorso. Ad accorgersene per primi sono stati gli utenti. Poi sono arrivati tutti i media.
Non c’è stato un annuncio ufficiale, quindi, ma la mossa è tutt’altro che sorprendente. Infatti, come già accennato, Musk non ha mai nascosto i suoi dubbi e la sua avversione riguardo alla pandemia e riguardo alla censura di contenuti discutibili o controversi. Inoltre, c’è da dire che non si oppone alla vaccinazione. ma è contro quella obbligatoria.
Twitter, per combattere la disinformazione agli inizi del 2020, quando l’epidemia si è trasformata in pandemia, aveva adottato un regolamento speciale. Ha bannato fino ad ora 11.200 account, rimosso 97.600 contenuti falsi e applicato 11,7 milioni di avvertimenti su fatti non verificati e fuorvianti. Non è chiaro, però, se questi ban saranno annullati.
Il coronavirus non è l’unico tema, però, su cui la moderazione ha subìto uno stop. Secondo le fonti di Bloomberg, anche la prevenzione e rimozione di contenuti in materia di abusi di minori è stato quantomeno dimezzato. Gli specialisti al riguardo sono stati dimezzati. Da 20 sono passati a 10. Ora, già venti erano pochi. Quelli che sono rimasti sono, a detta loro, oberati di lavoro e non riesco a fronteggiare tutte le problematiche.
Questa nuova politica potrebbe avere ripercussioni a livello legale per la piattaforma Twitter. Infatti, nella maggior parte dei paesi del mondo, la legge impone una veloce rimozione di tali contenuti. Altrimenti ci possono essere, anzi sicuramente ci saranno multe pesantissime. Però, poiché dopo la valanga di licenziamenti, l’ufficio stampa è mancante, l’Azienda non ha dato alcuna risposta alle richieste dei giornali sull’argomento. Staremo a vedere cosa succederà.