Termosifoni, l’ultima notizia è drammatica: moriremo di freddo

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Il rincaro dell’energia ha recentemente colpito tutta l’Unione Europea, con gli abitanti che si trovano sempre più in difficoltà a sostenere le bollette mensili dell’energia elettrica e del gas, che stanno aumentando in maniera incontrollata a livello di tutto il continente.

Questo è avvenuto soprattutto per i recenti conflitti tenutisi in Ucraina a partire dai primi mesi del 2022, che hanno rialzato clamorosamente i costi del gas a metano e delle materie prime in generale.

Quest’oggi in particolare parleremo della situazione dei riscaldamenti, tra caldaie, termosifoni, e scaldabagni che concorrono a mantenere una temperatura adeguata all’interno dell’ambiente di casa, soprattutto durante questi mesi autunnali e invernali. Una delle questioni più annose, per quanto riguarda il riscaldamento (in particolare parlando del territorio italiano) è capire chi effettivamente decide l’orario di spegnimento e accensione dei termosifoni, all’interno dei condomini in cui l’impianto di riscaldamento è centralizzato, e non a discrezione del singolo utente. In questo caso la scelta viene condotta a seguito dell’assemblea condominiale, o eventualmente dell’amministratore.

All’assemblea del condominio (che si riunisce generalmente a cadenza mensile) possono chiaramente partecipare tutti gli inquilini appartenenti a quel determinato condomino,

Nonostante l’assemblea stessa riservi potere decisionale per quel che riguarda gli orari di accensione, sia l’accensione che lo spegnimento dei radiatori (e dell’impianto in generale) deve rispettare determinate regole. Nelle strutture condominiali in cui è presente il riscaldamento centralizzato, l’accensione è prevista esclusivamente a seguito delle 5 del mattino, e non possono rimanere accesi in maniera continuativa entro e non oltre le 23 di sera, pena alcune sanzioni.

Come funziona

Come abbiamo detto poco sopra, gli orari sono decisi da parte dell’assemblea condominiale, ma essi possono non essere decisivi, e possono tranquillamente essere modificati o sostituiti con orari nuovi. La modifica degli orari in vigore presso un condominio richiede la convocazione di una nuova assemblea condominiale, che preveda nella fattispecie la discussione degli orari, sia per quanto riguarda l’accensione che per quanto riguarda lo spegnimento.

È dovere in questo caso dell’amministratore convocare l’assemblea condominiale, ma nel caso in cui quest’ultimo fosse impossibilitato (ad esempio per una grave malattia o nell’estremo caso in cui sia defunto) è possibile che venga convocata da ogni dominio, o da almeno due condomini, che rappresentino in totale il 16% del valore totale dell’edificio.

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Convocata l’assemblea quindi, si passerà conseguentemente ai voti per deliberare l’eventuale modifica o meno degli orari di accensione e spegnimento, che saranno poi confermati in un secondo momento.