Amazon rimpiazzerà i suoi dipendenti: si servirà dell’intelligenza artificiale

Amazon ha annunciato che licenzierà centinaia di dipendenti del reparto delle risorse umane, sostituendoli con un sistema gestito dall’intelligenza artificiale.

Un numero poderoso quello dei dipendenti che vedranno il loro posto di lavoro rimpiazzato da un sistema di intelligenza artificiale, secondo alcuni media degli States. Notizia che ha lasciato sgomente e alla deriva non poche persone, che si sono viste declassate da un giorno all’altro da una mera automatizzazione della forza-lavoro.

Si parla di circa 10mila posti di lavoro sostituiti da un sistema automatizzato di analisi dei curricula. Questa intelligenza sarebbe in grado di concentrarsi sui candidati con un curriculum vitae simile a quello dei dipendenti, e procedere poi ad un’eventuale assunzione senza passare per il colloquio con il recruiter.

In realtà, questa non sarebbe la prima volta che Amazon adotta una soluzione del genere. Già nel 2015 un modello di intelligenza artificiale era stato ritirato per aver generato evidenti bias – comportamenti discriminatori – che sfavorivano le candidate donne.

Secondo il memo interno all’azienda, questa nuova tecnologia IA non presenterebbe più tale problema. Lo confermerebbe il fatto che finora è stato utilizzato per la selezione di ruoli come software developer e program manager.

L’IA discrimina davvero?

L’utilizzo di sistemi automatizzati per la selezione del personale può far scaturire, tuttavia, diverse criticità. Gli algoritmi potrebbero riprodurre dei modelli di bias già memorizzati e consolidati all’interno del sistema stesso, riproducendo così le stesse controversie di prima penalizzando diverse categorie di persone. Potrebbero risentirne, oltre alle donne, minoranze culturali e, in ogni caso, candidate/i svantaggiate/i di vario genere. Ciononostante, il colosso dell’hi-tech non ha confermato che il motivo di questi numerosi licenziamenti sia dovuto all’impiego del nuovo sistema di intelligenza artificiale per assumere nuovi dipendenti.

Negli ultimi tempi, non è solo Amazon ad aver provveduto a licenziare molti addetti ai lavori.  Anche altri big dell’hi-tech hanno seguito l’esempio muovendosi sulla medesima linea d’onda. Ad esempio Twitter, dopo l’acquisizione totale da parte di Elon Musk, ha congedato centinaia e centinaia di lavoratori. Meta, l’azienda che sviluppa social media come Facebook, Instagram e WhatsApp, si è “sbarazzata” di una gran mole di forza-lavoro. Google, al momento, si vocifera che stia valutando di ridurre il personale in maniera piuttosto drastica.

Durante la pandemia si è potuto assistere ad un vero e proprio boom nel settore dell’hi-tech, tanto da far pensare che questa fiamma, viva come non mai, ormai si stia pian piano affievolendo. E la causa potrebbe essere proprio un altro boom: quello dei licenziamenti in massa, che interessano fin troppe aziende.