Twitter, scoppia la bomba dopo le frasi di Elon Musk: i dipendenti si danno alla fuga

Non sembrano voler finire le grane per la piattaforma social americana Twitter da quando il nuovo proprietario è Elon Musk.

Problemi su problemi. Le dichiarazioni dell’attuale proprietario, il magnate statunitense Elon Musk, il suo piano licenziamenti costato il lavoro alla metà dei dipendenti, sembrano non siano andate giù ai dipendenti, ma neanche agli utenti e alle Aziende che acquistavano spazi pubblicitari sulla piattaforma. Insomma, un lento declino che, per adesso, sembra non possa terminare.

 

 

E’ notizia di pochi giorni fa di un ultimatum dato proprio da Elon Musk ai suoi dipendenti. Questi avrebbero dovuto firmare un documento. All’interno del documento era previsto un loro impegno nei confronti del lavoro. Avrebbero dovuto, infatti,  fare i conti con lunghe ore di lavoro ad alta intensità.

L’alternativa era andare via da Twitter. Un aut aut o un ricatto, chiamatelo come volete. Sta di fatto che l’azienda ha, inoltre, chiesto, anche di non rivelare i termini della conferenza. Ovviamente non è andata così. Molti dipendenti l’hanno abbandonata ancor prima che Musk terminasse di parlare.

Alcuni, addirittura, per esprimere il loro dissenso nei confronti della politica lavorativa della società, nella notte seguente hanno proiettato frasi contro il nuovo proprietario sulle pareti esterne della sede di Los Angeles.

L’ultimatum di Elon Musk e la fuga dei dipendenti rimasti dopo il piano licenziamenti epocale

Un ultimatum autoritario, lanciato ai suoi dipendenti quello di Elon Musk. Avrebbero dovuto lavorare per molte ore ad alta intensità per costruire un Twitter 2.0 rivoluzionario ed avere successo in un mondo sempre più competitivo. Sarebbe stato proprio questo a far scattare una fuga di massa dei dipendenti.  così Twitter ha comunicato la chiusura temporanea e l’invito ai dipendenti di continuare a rispettare la politica aziendale astenendosi dal discutere informazioni riservate sui social media, con la stampa oppure altrove.

 

 

 

Questa fuga di massa ha fatto si che gli uffici di Twitter restassero temporaneamente chiusi. Ad ufficializzare questa notizia è stato proprio il social network. Nessuna motivazione è stata data a corredo dell’annuncio, ma è facile capirne le motivazioni: le dimissioni di massa presentate dai dipendenti.

Ai dipendenti di Twitter, infine,  è stato dato tempo fino a dopodomani pomeriggio per prendere la decisione di restare alle condizioni dettate dall’azienda, con orari estenuanti di lavoro o andarsene, pena l’abbandono di Twitter con un compenso corrispondente a tre mesi di stipendio. intanto, la metà dei 7.500 dipendenti del gruppo è già stata licenziata due settimane fa dall’imprenditore naturalizzato statunitense.