Lo scaldabagno è un apparecchio domestico la cui funzione è quella di riscaldare l’acqua di un impianto idraulico locale.
Questo apparecchio è funzionale al riscaldamento dell’acqua da usare in cucina o per i sanitari. E’ molto diffuso in abitazioni e uffici con impianto di riscaldamento ambientale centralizzato assente o non attivo.
In strutture con riscaldamento autonomo viene sostituito da un modello di caldaia per il riscaldamento avente anche funzione di scaldabagno. Il nome deriva dal fatto che veniva installato nella stanza del bagno con lo scopo di produrre l’acqua calda necessaria per l’igiene delle persone.
Lo scaldabagno elettrico è un serbatoio di acqua calda che viene riscaldata fino a raggiungere la temperatura ottimale regolata da un termostato. Poniamo che la temperatura limite è di circa 100°, il tempo in cui l’acqua raggiungerà questa gradazione può variare rispetto alla zona o al periodo dell’anno.
L’uso di questo apparecchio può essere molto dispendioso poiché il consumo si riduce e si azzera solo quando l’apparecchio raggiunge la temperatura impostata dalla resistenza. Questo principio di funzionamento dello scaldabagno è valido sia quando esso rimane sempre acceso sia nel caso in cui lo si utilizzi solo quando serve, ma la dispersione termica generata dallo scambio termico tra l’acqua calda e l’ambiente circostante può incidere notevolmente sui costi in bolletta.
Ecco alcuni consigli per ridurre i consumi, con un utilizzo più oculato dell’apparecchio.
Capiamo innanzitutto quanto consuma. Legambiente stima che uno scaldabagno elettrico della potenza di 1000 watt attivo per 6 ore al giorno ha un consumo di 2.000 kWh annui. Altri dati, invece, che uno scaldabagno sempre acceso incide al 70% sulla spesa in una bolletta elettrica.
Ci sono dei comportamenti da mettere in pratica sin da subito per riuscire a risparmiare.
Innanzitutto dobbiamo regolare il termostato. La cosa migliore è impostarlo intorno ai 60° C in inverno e intorno ai 40° in estate. E poi, come sempre, c’è da evitare gli sprechi. Magari, preferiamo la doccia al bagno si avrà un netto risparmio di acqua calda in quanto la vasca ne richiederà 80 litri mentre la doccia solamente 25.
Inoltre, potremmo pensare all’installazione di riduttori di flusso sui rubinetti, in modo da ottenere un risparmio di acqua calda di bel il 40%, o di interruttori a tempo sulla presa in modo da tenere acceso lo scaldabagno di notte ed avere acqua calda tutta la giornata.
Anche le dimensioni sono importanti. Infatti, bisogna scegliere l’apparecchio più adatto alle esigenze della famiglia. Da preferire è l’acquisto di due scaldabagni. Uno da mettere nel bagno e uno in cucina. In questo modo evitiamo sprechi e riscalderemo l’acqua quando serve. Ovviamente, non c’è bisogno di dire che più è grande lo scaldabagno più tempo impiega per riscaldare acqua e, quindi consuma più energia.
Affinché il consumo energetico sia ridotto è indispensabile tenere l’apparecchio in buono stato. Quindi è preferibile fare manutenzione periodica. Dobbiamo verificare la presenza di anomalie o malfunzionamenti che, generando dispersione termica, andrebbero ad incidere sui costi in bolletta.
Ultimi consigli per installazione e accensione. Teneteli bene a mente!
Un altro consiglio che vi darà soddisfazioni. Per risparmiare energia dobbiamo posizionarlo in modo corretto e capire quando accenderlo. Ovviamente, sono da evitare le pareti fredde o umide e le finestre molto vicine. Scegliamo una posizione vicina agli elettrodomestici e agli impianti da alimentare.
Infine, il consiglio dei consigli. Bisogna tenere lo scaldabagno acceso solo se necessario, spegnendolo in caso di inutilizzo prolungato. Ci potrà essere utile installare un timer, come già detto, che ne programmi accensione e spegnimento. In questo modo potremo tenerlo acceso di notte, quando i consumi sono inferiori. L’apparecchio riscalderà l’acqua che servirà per tutta la giornata successiva.