Twitter, dietrofront a sorpresa di Elon Musk: lo stop improvviso comunicato ai dipendenti

Elon Musk, amministratore delegato di Space X e Tesla, da poco tempo ha acquisito anche Twitter, uno dei social  media più importanti.

Ha fatto subito parlare di sé dopo l’acquisizione della piattaforma social per svariati motivi: dall’annuncio dei licenziamenti, alle parole che prospettavano una bancarotta del social dell’uccellino.

A distanza di pochi giorni dalle ultime polemiche attirate da twitter, ecco arrivarne un’altra. Niente male per una persona che è a capo dell’Azienda da poco meno di un mese. Chissà quali novità ci riserverà il futuro. Chissà quali altre polemiche scaturiranno dalle parole di Elon Musk.

Un’altra lettera ai dipendenti. Questa volta per avvisare il blocco dell’acquisto delle spunte blu.

Da “Gesù” a “Super Mario”, gli account fake verificati inguaiano il social.

A distanza di pochi giorni ecco arrivare l’ennesima lettera ai dipendenti di Twitter. La mail arrivata, annuncia la chiusura del programma sulle spunte blu certificate a pagamento. Dopo poco tempo Musk ci ripensa.

Pensava di fare una rivoluzione con il suo modello di business. Contava, attraverso la compravendita delle spunte blu, di risanare i bilanci dell’Azienda, messi a dura prova dal calo degli acquisti delle pubblicità.

Ora il ricchissimo imprenditore si è reso conto di aver sbagliato. Il sistema della verifica dei profili, così facendo non ha più senso.  Ed ecco che l’account parodia di Gesù Cristo o l’account Super Mario sfoggiano la spunta blu di Twitter. Tutto ciò è stato troppo persino per l’uomo di Tesla.

Ai dipendenti di Twitter, quelli sopravvissuti alla mega operazione di licenziamento nel mega taglio voluto da Musk, è arrivata una mail che annuncia la chiusura del programma sulle spunte blu a pagamento. Secondo il Washington Post, il più antico e seguito giornale della capitale degli Stati Uniti d’America, questo sarebbe soltanto .uno stop temporaneo.

Questa frenata l piano di abbonamenti alle spunte blu servirà a capire come fare a non dare credito agli account fake. Da “Gesù Cristo” a “Super Mario”, sono tantissimi quelli che hanno pagato gli 8 dollari mensili per ricevere la spunta blu di verifica.

Musk non ha commentato questa frenata, ma ha parlato del problema degli account parodia, che secondo il suo pensiero, dovrebbero contenere all’interno del loro nome e non solo nella loro biografia, la parola “parodia”. Un’altra grana per l’imprenditore statunitense di origine sudafricana, che si unisce a quella più urgente del crollo del mercato tech, che sta mettendo in difficoltà anche il colosso Meta, proprietario di Facebook, Instagram e WhatsApp.