Twitter è un servizio di notizie e microblogging, creato in California nel 2006, soprannominato “l’SMS di Internet”, che consente di postare brevi messaggi di testo.
«…ci siamo imbattuti nella parola “twitter”, era semplicemente perfetta. La definizione era: “una breve raffica di informazioni irrilevanti” e “un cinguettio di uccelli“, e questo è esattamente ciò che era il prodotto.», queste le parole di Jack Dorsey, per spiegare l’origine del nome Twitter, avvenuta durante la ricerca in un dizionario di una parola che si potesse adattare.
Gli utenti possono iscriversi ai tweet di altri utenti, questo si chiama “seguire” e gli abbonati si chiamano “seguaci“, follower e talvolta tweep. Questi ultimi sono seguaci alle prime armi. La Parola tweep e l’unione tra “twitter” e “peeps”. Per impostazione predefinita i messaggi sono pubblici e possono essere trasmessi privatamente, mostrandosi solo a determinati seguaci.
Al 2018 Twitter contava oltre 321 milioni di utenti attivi mensilmente e fatturava oltre 2,5 miliardi di dollari all’anno, con un valore di mercato superiore a 10 miliardi di dollari.
Il 25 aprile 2022 il consiglio di amministrazione di Twitter ha concordato un’acquisizione da 44 miliardi di dollari da parte di Elon Musk, CEO di SpaceX e Tesla. Questa operazione di acquisto si è perfezionata il 27 ottobre. La sua prima azione come nuovo proprietario della compagnia è stata il licenziamento di almeno quattro top manager. Un repulisti, insomma, anche perché non si conoscono ancora effettivamente i numeri dei licenziamenti!
Allarme twitter: utenti in netto calo
Come rivela una ricerca interna all’azienda, analizzata da Reuters, Agenzia di stampa britannica, Twitter fatica a trattenere sulla piattaforma i suoi utenti.
Gli utenti che sta perdendo sono quelli più attivi, definiti, appunto “heavy tweeters”. E’ vero che rappresentano soltanto il 10% del totale, ma producono il 90% dei tweet. Fin dall’inizio della pandemia il loro numero, in termini assoluti, è in declino. Un “heavy tweeter” è definito come una persona che entra sul social media sei o sette volte al giorno e che twitta circa tre o quattro volte a settimana.
Un altro aspetto evidenziato dalla ricerca è il cambiamento degli interessi degli utenti. In particolare, per gli utenti di lingua inglese, sono diventati infatti sempre più popolari i contenuti legati alle criptovalute. E, cosa che non ci si aspettava, anche quelli “not safe for work”. Tale espressione indica materiale con contenuti sessualmente espliciti. Questa evoluzione rischia di rendere la piattaforma meno appetibile per gli inserzionisti pubblicitari, con conseguente perdita finanziaria, così come documentato da fonti interne alla società.
Secondo un altro documento interno, il materiale per adulti costituirebbe circa il 13% del totale presente sulla piattaforma, anche se non è chiaro in che modo questo dato è stato calcolato. A settembre, alcuni brand hanno sospeso le loro attività pubblicitarie su Twitter perché le loro inserzioni sono comparse accanto a contenuti pedopornografici. Twitter aveva un piano per monetizzare i contenuti per adulti , in modo simile a OnlyFans. Ma il progetto è stato scartato proprio perché non esistono, al momento, policy interne sufficientemente solide per evitare la proliferazione di materiale pedopornografico o immagini di abusi sui minori.