Tra Google Play Store e App Store (ovvero due dei negozi principali dei rispettivi sistemi operativi per smartphone), le app da una decina d’anni hanno preso sempre più piede all’interno del nostro smartphone, andando a soddisfare qualsiasi esigenza da parte dell’utente.
Le applicazioni variano per ogni gusto, da quelle gratuite (che consentono comunque di avere buone prestazioni nella maggior parte dei casi) fino ad arrivare a quelle a pagamento, in cui si paga un contributo una tantum o eventualmente un abbonamento, mensile o annuale.
In base a uno studio di segnalazione effettuato dalla società di cyber-security McAfee, però, sono state registrati oltre 20 milioni di download di ben 16 applicazioni Android infette, e una in piena autonomia è riuscita a raggiungere ben 10 milioni di download.
Queste app pericolose, presenti nella fattispecie sul Google Play Store, fanno parte delle cosiddette “adware” (dall’unione delle parole ads e software), vale a dire software specifici che fanno uso del dispositivo in uso (in questo caso uno smartphone) con la finalità di truffare i circuiti pubblicitari. In questo caso, in particolare, erano tra le versioni peggiori di adware che mai si possono incontrare sul web, ovvero quelle che lavorano tranquillamente in background, all’insaputa dell’utente malcapitato di turno che non ne sa assolutamente nulla.
La finalità di tutte queste adware? Quella di mostrare dei banner a scopo pubblicitario, in modo tale che il povero malcapitato ci clicchi sopra, così da ricevere il pagamento proveniente dal circuito pubblicitario che ha finanziato quella determinata pubblicità. Le app rintracciate da McAfee sono riuscite a generare miliardi di click, da parte di 20 milioni di smartphone sparsi in tutto il mondo, con una cifra guadagnata davvero impensabile.
Come funzionano le adware
Scendendo di più nei dettagli specifici, queste app adware prendevano pieno possesso dello smartphone del malcapitato su cui erano installate, riuscendo ad aprire addirittura un browser in background, in modo tale che l’utente non vedesse niente di tutto questo e non si accorgesse. Il browser in questione permetteva di aprire diversi siti web che contenevano banner pubblicitari, generando così facendo migliaia e migliaia di click all’ora.
Le app da evitare di installare assolutamente sono le seguenti:
- High-Speed Camera
- Smart Task Manager
- Flashlight+
- Blocco note (app in coreano)
- K-Dictionary
- BusanBus
- Flashlight+
Le app in questione cominciavano ad effettuare le loro truffe circa 60 minuti dopo, completamente all’insaputa dell’utente.
Oltre all’apertura dei vari banner, queste applicazioni causavano anche un consumo davvero importante di batteria, oltre ad utilizzare il piano dati del telefono per il traffico web, dal momento che riuscivano a lavorare senza problemi anche in assenza di una connessione Wi-Fi stabile.