Smart working, ecco quanto influisce sulle nostre bollette: stimata una cifra da capogiro

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Il costo delle bollette mensili dell’energia (sia essa elettrica che del gas) è aumentato a dismisura, soprattutto nel corso degli ultimi mesi. Secondo alcune stime recenti, infatti, si è verificata un’inflazione nei costi dell’energia pari a circa il 50% rispetto alle bollette pagate l’anno precedente.

Il governo italiano ha già preso alcuni provvedimenti per cercare di sopperire in qualche modo a questa situazione, aiutando così le famiglie, gli enti pubblici (come i patronati e i centri di assistenza fiscale) e le imprese.

Nonostante questi aiuti da parte del governo, sempre più famiglie rischiano di andare seriamente incontro alla soglia di povertà, dal momento che non si possono più permettere di pagare cifre così alte.

Una delle introduzioni degli ultimi anni in ambito lavorativo, inoltre, è lo smart working, ovvero il lavorare in remoto comodamente da casa. Nonostante tutti i vantaggi che offre in termini di vita al lavoratore, lo smart working porta chiaramente ad un aumento dei consumi dell’energia a livello domestico, con tutte le conseguenze del caso, e relativi aumenti che si riflettono a livello delle bollette dell’energia elettrica.

Il lavoro da casa comporta infatti un utilizzo maggiore degli elettrodomestici, oltre all’ovvio bisogno di avere un ambiente riscaldato lungo tutto il corso della giornata, durante i mesi autunnali e invernali. Secondo un recente studio condotto da Altroconsumo, ogni lavoratore che lavora in smart working dovrà sostenere un aumento sulle spese annuali dell’energia a cavallo tra i 298 euro e i 323 euro, circa. Questo aumento sarà ancor più grande ed evidente per quanto riguarda le bollette del gas, in cui sono previsti aumenti pari a circa 476 euro, ancor più consistenti di quelli dell’energia elettrica.

Bilancio dei consumi

Alle spese del riscaldamento nei mesi autunnali e invernali, poi, si vanno a sommare quelle dovute all’energia per mantenere accesi tutti i dispositivi necessari all’esecuzione dello smart working, dai notebook, ai tablet fino agli smartphone di lavoro. Tutti questi dispositivi aggravano ulteriormente sulla spesa da sostenere a livello di bollette energetiche. Secondo una prima simulazione da Altroconsumo, con due persone all’interno di un ambiente abitativo, si stima un consumo medio annuo pari a circa 1900 kWh, ipotizzando una potenza del contatore da 3 kW.

Consumi chiaramente maggiori se si considera invece un nucleo famigliare con più membri, come ad esempio due genitori e un figlio: in questo caso il consumo si aggirerà indicativamente sui 2700 kWh. La luce all’interno dell’ambiente domestico sarà uno dei fattori che più andrà ad incidere nell’economia dell’energia, con un consumo maggiorato pari a circa 28 kWh rispetto ai lavoratori in ufficio. A questo si vanno poi aggiungere consumi extra dovuti all’utilizzo della lavastoviglie nella pausa pranzo, pari a circa 40 kWh, cui si somma il consumo del climatizzatore nel corso dei mesi estivi, in cui il caldo la fa da padrone.

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Il climatizzatore rappresenta infatti uno degli elettrodomestici che consuma più energia in assoluto, con circa 180 kWh all’anno.