Le app di messaggistica hanno continuato a prendere piede nel corso di questi anni: tra le più famose annoveriamo senz’ombra di dubbio WhatsApp e Telegram, che contano ormai milioni e milioni di utenti sparsi in tutto il mondo.
Con l’avvento dei cellulari e in particolar modo negli ultimi anni degli smartphone, son diventati sempre più frequenti purtroppo i tentativi di truffa online, spesso avvalendosi delle app di messaggistica, di cui vi avevamo parlato qualche settimana fa e da cui bisogna stare strettamente alla larga.
Una delle più recenti modalità di truffa, nella fattispecie, consiste nella tecnica dello smishing, una variante (se così vogliamo chiamarla) del phishing.
Questa particolare tecnica consiste nell’inviare SMS (a differenza del phishing che usa WhatsApp o le caselle email), attraverso cui il potenziale truffatore riesce ad ottenere dati sensibili del malcapitato.
Proprio negli scorsi giorni a Torre del Greco (in provincia di Napoli) il commissariato locale, in collaborazione con il Compartimento Polizia Postale e delle Comunicazioni, hanno scovato quattro uomini in possesso di computer e altri dispositivi elettronici, atti a usare queste modalità di smishing, che sono stati immediatamente bloccati e perquisiti dagli agenti di polizia. Tutti e quattro sono stati prontamente denunciati per frode informatica, a causa di truffe avvenute negli scorsi mesi.
Come funziona lo smishing
La vittima in particolare riceve un SMS, con un testo che invita a cliccare su un link che si trova in allegato. Spesso consistono in finte comunicazioni da parte della propria banca personale, così come possono essere la vincita ad un concorso che in realtà non esiste. Il malcapitato di turno (spesso persone non avvezze alla tecnologia, che quindi poco conoscono queste modalità di truffa) cliccano così sul link in questione, aprendo di conseguenza un sito falso.
L’utente inserirà così i propri dati personali (che possono essere rispettivamente i dati anagrafici, così come anche quelli relativi alla propria carta di credito o debito), inviando così tutte queste informazioni strettamente personali al truffatore. Il truffatore a quel punto ha la possibilità di usare l’identità del malcapitato di turno per scopi personali, così come acquistare sia online che presso negozi fisici facendo uso dei dati della sua carta di credito.
In base a quanto suggerito dalla Polizia Postale, bisogna sempre accertarsi della veridicità e dell’affidabilità dei siti che vengono riportati all’interno di questi fantomatici SMS, dal momento che il rischio è davvero alto. Le banche, così come altre compagnie, mandano davvero raramente comunicazioni importanti ai propri clienti attraverso gli SMS, quindi state sempre attenti in tal senso qualora vi capitasse.