Stiamo cercando una seconda terra, una terra digitale. Gli scienzati scoprono la Super-Terra, il pianeta perfetto per noi umani.
L’ESA (Agenzia Spaziale Europea) ha sviluppato una replica digitale della Terra, Digital Twin Earth, sulla base di dati e immagini provenienti dai satelliti e dai sensori terrestri.
Questo progetto è stato lanciato nel 2020 ed è stato discusso al COP26, la conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici che si è tenuta a Glasgow. L’obbiettivo di questo mega modello planetario è simulare gli effetti di vari processi naturali e attività umane sul pianeta, simulando scenari.
Grazie a questo modello gli scienziati hanno simulato le Super-Terre e hanno scoperto che sono più abitabili del nostro pianeta. Adesso vi state domandando “cosa sono le Super-Terre?”, scopriamo assieme cosa sono e cosa comporta questa scoperta.
La Super-Terra
Le Super-Terre sono una categoria di pianeti particolarmente affascinanti per gli astronomi, dato che nel nostro sistema solare non esiste. Questa categoria di pianeta sarebbe più grande della Terra, ma non raggiunge le dimensioni di pianeti come Giove e Saturno perché sarebbe un mondo roccioso e non gassoso.
Questi pianeti solitamente orbitano attorno a stelle nane, più fredde e più piccolo del nostro Sole, ma molto più longeve. Viene stimato che per ogni astro simile al nostro ce ne sarebbero centinaia di queste dimensioni, per cui di Super-Terre ce ne sarebbero miliardi, diventando l’esopianeta più comune della nostra galassia.
Perché ci interessano cosi tanto le Super-Terre? Il motivo principale per cui sono di interesse per la comunità scientifica e non solo, è la vivibilità. Noi siamo abituati a pensare la Terra come un paradiso e come un piccolo pezzo di roccia molto fortunato. Ma il nostro mondo è stato così per un periodo relativamente limitato se contiamo che ha 4,5 miliardi di anni. Siamo davvero tanto fortunati ad essere qui e ora.
Secondo le simulazioni di Digital Twin Earth, la Super-Terra sarebbe molto più adatta all’abitabilità a lungo termine. Avrebbe oceani abbastanza bassi da permettere alla luce di stimolare la vita fino al fondo del mare e una temperatura media di 25 gradi. La sua atmosfera sarebbe più densa di quella terrestre che fungerebbe da coperta isolante.
In conclusione, un pianeta del genere orbiterebbe attorno a una stella più longeva del Sole per dare vita più lunga allo sviluppo oltre ad avere un forte campo magnetico che protegge dalle radiazioni cosmiche. Gli esperti suppongono che queste caratteristiche rendano questo pianeta migliore del nostro per continuare l’esistenza della vita umana.