Carta di credito, se ti succede questo la banca deve ridarti i soldi: corri a prenderteli

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Come vi avevamo già anticipato qualche giorno fa, il trend generale nel mondo è quello di spostarsi sempre più verso una società e un sistema di pagamento contactless, facendo uso di carte di credito e pagamenti attraverso il sensore NFC (presente su gran parte degli smartphone e smartwatch di ultima generazione di numerose marche) con i circuiti Apple Pay, Samsung Pay e via dicendo.

Questo trend sta portando a una lenta ma progressiva riduzione del numero dei bancomat in Italia (oltre che delle sedi fisiche delle banche italiane): nel corso di soli 12 mesi o poco più, infatti, il numero di banche fisiche e sportelli presso cui ritirare disponibili in Italia è passato rispettivamente da 23’481 unità a 21’650 unità, rendendo sempre più ostiche e inaccessibili le operazioni quotidiane.

L’intenzione del fisco, infatti, è quella di ridurre il più possibile il giro dei soldi contanti, andando a favorire maggiormente i pagamenti che possono essere tracciati, come quello con utilizzo di carte di credito o bonifici. L’uso dei contanti permette infatti il protrarsi dell’evasione fiscale, che ovviamente il fisco cerca di evitare a tutti i costi.

Grazie al permesso dell’autorità garante per la privacy, è stato permesso al fisco di far uso rispettivamente della super anagrafe e dell’intelligenza artificiale Vera, in modo tale da far dei controlli incrocati sia sui bancomat che sulle carte di credito.

Cambiamenti in arrivo per i prelievi

Un altro colpo pesante per tutti è rappresentato dall’aumento delle commissioni di prelievo: secondo alcuni, infatti, tra pochi mesi le commissioni di prelievi potrebbero aumentare fino a 1.50 euro nel caso in cui si prelevi da una banca diversa da quella del proprio circuito di appartenenza. Nel caso in cui alcune operazioni al bancomat fossero ritenute anonime dal fisco, potrebbero essere condotti degli accertamenti da parte delle autorità competenti.

Arrivano diversi accorgimenti anche da parte del governo, che con l’introduzione del decreto legge Pnrr 2, va a introdurre una misura che blocca la furba pratica, messa in atto da negozianti e venditori, del “pre-conto”, obbligando a tutti gli effetti a effettuare il regolare scontrino e ricevuta fiscale, in base all’articolo 18 comma 1 del decreto valido a partire da quest’anno.

. Oltre a questo, poi, si aggiungono sanzioni (anche molto considerevoli) previste per tutti gli esercenti e i commercianti che rifiutano pagamenti elettronici, una pratica molto diffusa fino a pochi anni fa.

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Non ci rimane a questo punto che attendere i prossimi mesi, in modo tale da avere aggiornamenti più precisi in merito alla situazione.