L’enorme notizia è arrivata: “Altre forme di vita su altri pianeti”

illustrazione di un paesaggio su un esopianeta

Il telescopio della Nasa riporta risultati notevoli nella ricerca della vita nell’universo. Gli scienziati si dichiarano pronti a esplorare mondi alieni.

James Webb, il telescopio della Nasa, continua il viaggio a osservare migliaia di esopianeti. Studia i mondi che in qualche modo sono sopravvissuti alle morti violente delle loro stelle e ora orbitano intorno a quello che rimane di quei corpi stellari.

Scrutando le atmosfere di pianeti giganti gassosi, è alla ricerca di mondi appena nati tra i dischi di polvere che circondano le giovani stelle, e analizza una serie di piccoli mondi rocciosi che potrebbero assomigliare alla Terra.

La missione del telescopio prevede di aiutare gli scienziati a capire come siamo arrivati fin qui: in che modo, da un groviglio di molecole, stelle, galassie, buchi neri e pianeti che compongono l’universo, gli ingredienti necessari per la vita sono emersi e si sono combinati creando questo posto chiamato Terra.

Alla ricerca della vita

Il telescopio James Weeb trasformerà le nostre conoscenze sui mondi che popolano la nostra galassia, ma è improbabile che individui segni di vita, a meno che gli scienziati non siano estremamente fortunati. Questo tipo di osservazione è al limite delle capacità del telescopio, e richiederebbe un arco di tempo estremamente lungo.

Trovare segni di vita sarà difficile, e non sono sicuro nemmeno che troveremo biofirme, ma credo che scopriremo informazioni interessanti sulle atmosfere di questi pianeti in orbita intorno alle stelle”, dichiara Kevin Stevenson dell’Applied Physics Laboratory della Johns Hopkins University.

illustrazione di un paesaggio su un esopianeta

Riuscire a rilevare forme di vita aliene significa cercare combinazioni di gas o di elementi chimici che gli scienziati non si aspettano come prodotto dei soli processi geologici. Gli astrobiologi hanno qualche vaga idea sugli elementi da cercare (metano, ozono e altri sottoprodotti metabolici), ma non è chiaro quale forma potrebbero prendere le tracce di vita.

I primi pianeti da esplorale per il telescopio sono una serie di mondi rocciosi di dimensioni simili a quelle della Terra che però orbitano intorno a piccole stelle. La prima cosa che il James Weeb cercherà di determinare è se tali mondi abbiano o meno delle atmosfere.

Ci sono ancora molte domande senza risposta sulla possibilità o meno che un pianeta che ruota intorno a una stella così piccola possa avere un’atmosfera”, afferma Natasha Batalha, co-responsabile dell’ osservazione degli esopianeti della missione. “finché non sappiamo se c’è atmosfera, è inutile cercare biofirme”.

James Webb può gettare le basi per futuri tentativi di rilevamento di biosfere. “Ciò che abbiamo notato finora è che ogni esopianeta è unico, come un cristallo di neve, e non ci sono caratteristiche standard applicabili all’intera categoria”, afferma Stevenson. “Penso che il JWST ci fornirà un quadro completo, aprendoci un mondo di pianeti da studiare”.