Tumori, arriva la tecnologia che potrebbe salvarvi la vita: enorme rivoluzione

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Come ben sappiamo, i tumori rappresentano una delle cause maggiori di mortalità nel mondo, assieme a tutte le patologie cardiovascolari e le malattie del sistema operatorio.

Grazie alla ricerca scientifica sono stati condotti numerosi passi in avanti nel campo oncologico, riuscendo a ridurre sensibilmente la mortalità dovuta ai tumori nel corso dei decenni scorsi, con l’introduzione della terapia genica ed altre strategie terapeutiche annesse.

Una delle novità più importanti in questo campo consiste nella recente realizzazione di un sensore, svilupparte dal Bao Group, facente parte dell’Università di Stanford. Il sensore in questione riuscirebbe, stando a quanto dichiarato dai ricercatori dell’università, a misurare in modo preciso e accurato la crescita (o l’eventuale regressione, nei casi più fortunati soggetti a chemioterapia e radioterapia) della massa del tumore.

Questo sensore ha tra i suoi vantaggi principali il fatto di essere molto comodo e pratico, dal momento che può essere indossato e controllato facilmente attraverso l’applicazione installata sullo smartphone, collegata ad esso tramite bluetooth. I primi test che sono stati fatti sembrerebbero molto promettenti, e potrebbero rappresentare una rivoluzione per tutto il campo oncologico e per la gestione dei relativi pazienti.

Si chiama FAST (acronimo che sta per Flexible Autonomous Sensor Measuring Tumors), il sensore di crescita tumorale che è in grado di condividere in tempo reale i dati che elabora sul proprio smartphone. Attraverso la condivisione di questi dati quindi, il paziente potrà capire in maniera semplice e veloce se le cure oncologiche stiano avendo successo o meno, portando alla regressione o quantomeno alla stabilizzazione della massa tumorale stessa.

Com’è composto FAST

La struttura di FAST è in realtà molto semplice, dal momento che è composto da uno strato d’oro posto sopra un polimero elastico. Questo polimero elastico, in particolare, permette a FAST di espandersi o restringersi a seconda della progressione del tumore: se il tumore progredisce e aumenta di dimensioni, lo stesso farà il sensore. Se il tumore invece rallenta o addirittura regredisce, così farà il sensore FAST, mostrando un rapporto proporzionale tra i due fattori.

Il sensore FAST presenta inoltre un’alimentazione a batteria, che ha la particolarità e il vantaggio di avere un’autonomia che dura diversi anni, e inoltre può essere facilmente smontato e ricomposto senza problemi.

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Non ci resta a questo punto che attendere ulteriori studi e test riguardanti l’efficacia del sensore FAST e il suo conseguente utilizzo nel follow-up oncologico, che siamo certi non tarderanno a venire nel corso delle prossime settimane o mesi.