Ci troviamo di fronte a un periodo che ci vedrà fronteggiare il caro energia nel corso dei prossimi mesi, con bollette dell’elettricità e del gas sempre più salate. Il caldo sempre più opprimente registrato nel corso delle scorse settimane ha portato ad accendere il condizionatore per molto più tempo del previsto, prolungandosi anche fino al mese corrente di settembre.
Questo porta ovviamente a dei rincari sulle bollette dell’energia, che in futuro aumenteranno sensibilmente. Ritorna utile quindi far uso del condizionatore in modo ragionato ed efficace, sia per una questione di salute (dato che un uso prolungato del condizionatore stesso non fa certo bene) che anche da un punto di vista economico.
Uno dei rimedi più banali può essere sicuramente quello di spegnere il condizionatore quando usciamo di casa per andare in università o a lavoro, riaccendendolo solo quando rientriamo, impostando la temperatura di nostro gradimento. Secondo il parere di alcuni studiosi, però, forse la situazione potrebbe non essere così semplice come sembra.
A prender parola a tal proposito sono state rispettivamente Jennifer Scheib, Aisling Pigott e Kyrie Baker, della facoltà di Ingegneria dei Sistemi Edilizi dell’Università del Colorado. Queste scienziate, in particolare, hanno fatto uso di alcuni modelli matematici in modo tale da simulare il trasferimento di calore all’interno di un ambiente domestico. Ci si interroga in particolare su quale sia l’alternativa migliore tra buttare fuori il calore che si è accumulato lungo tutto l’arco della giornata in un colpo solo al ritorno da casa, o rimuovere gradualmente e in maniera continua il calore, tenendo acceso il condizionatore tutto il giorno.
Secondo tutti questi calcoli effettuati dalle specialiste in questione, l’opzione migliore sarebbe rappresentata senz’ombra di dubbio dalla rimozione del calore una volta rientrati a casa, tenendo il climatizzatore spento per tutto il resto del giorno in cui non si è presenti.
I fattori che influiscono
Questa però non è una risposta così scontata e sempre univoca: oltre a questo, infatti, bisogna tener conto di alcune delle caratteristiche della casa stessa, come ad esempio le dimensioni della casa (che possono cambiare sensibilmente il risultato), il suo isolamento (ci sono infatti case più isolate, di recente costruzione, e case meno isolate), e l’umidità esterna.
Spegnendo e riaccendendo il climatizzatore al nostro ritorno a casa, il risparmio può essere davvero considerevole, arrivando a un 11% di risparmio generale nel caso in cui si abbia a disposizione un sistema di climatizzazione centralizzato.
In sintesi, soprattutto in vista della dura stagione che ci aspetterà da un punto di vista energetico, è assolutamente conveniente razionare l’accensione dei nostri climatizzatori, usandoli solo lo stretto necessario e con parsimonia.